Corriere della Sera (Milano)

Fiori d’arancio tra pochi intimi Ma le nozze non si rinviano

L’ordinanza regionale contingent­a gli invitati alla celebrazio­ne Ma a Palazzo Reale le cerimonie sono comunque proseguite Nadia: domani riapro il bar. Fabio e Silverio: speriamo di partire

- Di Laura Vincenti

L’ amore vince tutto. Anche la paura del coronaviru­s. Ieri mattina a Palazzo Reale si sono celebrati regolarmen­te i sette matrimoni in programma. Come stabilito dall’ordinanza regionale, alla sala della cerimonia possono accedere solo una ventina di persone.

Omnia vincit amor. L’amore vince tutto. Anche la paura del coronaviru­s. Ieri mattina a Palazzo Reale si sono celebrati regolarmen­te i sette matrimoni in programma. Come stabilito dall’ordinanza regionale, alla sala della cerimonia possono accedere solo una ventina di persone. «Per noi non è un problema, anche perché il nostro è un matrimonio a sorpresa: amici e conoscenti non sanno che ci sposiamo» dicono Manuela e Stefano. La loro è una storia che comincia tanti anni fa, come raccontano con un filo di commozione e come testimonia questo messaggio con cui hanno comunicato ai parenti la loro decisione di sposarsi: «Dopo 23 anni, 5 mesi, 7 giorni, un meraviglio­so figlio adolescent­e, 7 auto, 2 motorini, 1 casa, 1 ufficio, 3 nipoti, 4 cognati, 1 suocero e una suocera, un totale enorme di partire di basket, viaggi meraviglio­si, zii e amici adorabili, abbiamo deciso di metterci una firma: a carnevale ogni scherzo vale».

Tailleur e fiori bianchi per lei, completo scuro per lui, i due sposi, sorridenti ed eleganti, non temono il coronaviru­s: «No, anche perché per lavoro sono sempre in giro per il mondo, con le dovute precauzion­i», spiega Stefano, agente di atleti. E dopo la breve cerimonia e le consuete foto di rito, pranzo al ristorante Giacomo Arengario, che si trova proprio di fianco. A celebrare le nozze l’amico Paolo Limonta, assessore all’Edilizia scolastica del Comune: «Sposarsi il sabato di carnevale all’epoca del coronaviru­s credo che sia un segnale importante: i milanesi vanno avanti con la loro vita. Continuare a fare cose normali, come sposarsi, è anche un modo per dire che Milano non si ferma». Come confermano i numeri: «Fino all’altro giorno i dati indicavano che su 20 matrimoni in calendario questa settimana, solo 1 è stato rinviato», conclude l’assessore. «Rimandare le nozze? Il pensiero non ci ha sfiorato» raccontano Nadia e Carlo, un’altra coppia con alle spalle tantissimi anni di convivenza: «Esattament­e 37. Avevamo deciso di sposarci dopo 35 anni, poi abbiamo aspettato altri due per essere proprio sicuri — raccontano scherzando — e alla fine abbiamo detto sì. Davanti ai nostri due figli ormai grandi, di 32 e 37 anni, che ci hanno fatto da testimoni». Alla cerimonia hanno assistito solo venti invitati: gli altri hanno aspettato nel cortile di Palazzo Reale, insolitame­nte vuoto. «Ma non è un disagio: oggi è comunque un giorno di festa per noi», continua Nadia, titolare del bar «Al gatto nero» in Piazza Santa Maria Beltrade. «In questi giorni l’ho chiuso per prepararmi al matrimonio, ma domani lo riapro: niente viaggio di nozze, trascorro la domenica al lavoro. Spero che la gente esca di casa, ricominci ad andare in giro perché secondo me si respira un clima troppo allarmisti­co».

L’ultima coppia a sposarsi è quella composta da Fabio e Silverio, che raccontano: «Siamo un po’ dispiaciut­i perché a causa dell’emergenza coronaviru­s alcuni nostri invitati hanno preferito non venire al matrimonio, soprattutt­o chi doveva arrivare da fuori città, da Roma e Pisa». Sono comunque circondati da tanti amici e parenti, chi non assiste alla celebrazio­ne aspetta al bar di Palazzo Reale: «Dopo andiamo tutti insieme a fare un brindisi alla Terrazza 21, dall’altra parte della piazza, con vista sul Duomo — raccontano gli sposi —. E poi, dopo aver festeggiat­o, ci aspetta il viaggio di nozze alla Maldive. Per ora è tutto confermato: speriamo di riuscire a partire».

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(Ansa) Nel Salotto Una coppia di sposi in Galleria Vittorio Emanuele. L’ordinanza regionale prevede un numero limitato di invitati per le nozze
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I parenti e gli amici aspettano fuori dalla sala di Palazzo Reale i novelli sposi Nadia e Carlo. L’ordinanza per limitari i contagi da coronaviru­s fissa un numero massimo di venti persone in sala: una regola che ha scoraggiat­o pochi
(Passaro) In attesa I parenti e gli amici aspettano fuori dalla sala di Palazzo Reale i novelli sposi Nadia e Carlo. L’ordinanza per limitari i contagi da coronaviru­s fissa un numero massimo di venti persone in sala: una regola che ha scoraggiat­o pochi
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Baci e anelli Manuela e Stefano subito dopo la cerimonia: «Ci siamo sposati dopo 23 anni. Abbiamo organizzat­o un matrimonio a sorpresa». Sotto, Fabio e Silverio: «Ora viaggio alle Maldive»

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