«Gite rinviate a ottobre e aiutiamo gli albergatori»
«Diamo un segnale di solidarietà alle imprese turistiche: non cancelliamo i viaggi d’istruzione, ma, ove possibile, rimandiamoli a ottobre quando, si spera, l’emergenza sarà passata. Così, i ragazzi non perderanno l’esperienza, le famiglie i soldi versati e le imprese la liquidità che permette di andare avanti. È una scelta etica». Elena Centemero, dirigente dell’Istituto Vanoni di Vimercate, che riunisce liceo linguistico, istituto turistico e altri indirizzi e conta 1.050 alunni, lancia una proposta ai colleghi presidi. E spiega ciò che la sua scuola, capofila anche di un progetto di alternanza scuola lavoro all’estero, sta cercando di fare. «Tra il 23 febbraio e l’8 di marzo da noi sarebbero partite sei classi per i viaggi d’istruzione. Avevamo poi in programma quattro stage linguistici, poi due scambi internazionali con l’Olanda e la Francia e un progetto di turismo sostenibile in Romania, per un volume economico totale di circa 200 mila euro», racconta la dirigente, già parlamentare per Forza Italia e coordinatrice al Ministero del Turismo per lo sviluppo di figure professionali in questo ambito. «I tour operator rischiano di fallire se dovessero risarcire il costo di tutti i viaggi. Allora ho proposto alle agenzie di riprogrammarli per ottobre, senza costi aggiuntivi. Tutte si sono dette favorevoli e così anche professori e ragazzi sentiti informalmente, dato che poi queste decisioni passano dagli organi collegiali». Il turismo scolastico in Italia vale circa 1 miliardo di euro l’anno. La perdita stimata dalle associazioni di categoria, al momento, è di 360 milioni di euro. «Molti dei miei studenti lavoreranno proprio nel turismo, è giusto dar loro un messaggio etico. E, oltre a non annullare le gite di quest’anno, nel prossimo proporrò solo mete in Italia, per sostenere gli albergatori». (gmf)