DOCENTI, UNA SVOLTA DI GENERE È NECESSARIA
Èal tramonto l’era dell’insegnantemamma, figura tuttora dominante sia nella scuola italiana che in quella europea? No, non siamo ancora a questo punto, però coloro che studiano il fenomeno ritengono che potrebbe esserci presto una inversione di tendenza. In parole povere più maschi in cattedra sia nell’istruzione primaria che nell’istruzione terziaria. Attualmente la disparità è notevole, specie negli asili, nelle elementari e anche nelle medie, mentre nei licei permane l’equilibrio tra professori donne e professori uomini.
E in proposito c’è chi osserva che non ha più senso oggi negli asili come nelle prime classi elementari la presenza della sola «maestra madre» mentre sarebbe logica e utile anche la presenza del «maestro padre». Un motivo, persino troppo noto, è dato dai bassi stipendi a questo livello di istruzione: le donne sembrano accontentarsi, gli uomini no. Avrà pure un significato il fatto che in Germania come in Inghilterra si ipotizzano ora incentivi economici per superare gli «squilibri di genere nella professione docente». Al momento gli squilibri almeno in Italia sono riassunti in una cifra: su cinque insegnanti quattro sono donne nella scuola dell’infanzia. Più in generale nei paesi dell’Ocse la predominanza è pari al 68 per cento. Per quanto riguarda più specificamente il nostro Paese la speranza di una inversione di tendenza è riposta nei prossimi concorsi:con la fame di lavoro che c’è la scuola fin dai suoi primi livelli di istruzione potrebbe finalmente attrarre i laureati maschi.