I RESI E L’INVENDUTO DELL’ECOMMERCE GLI SPRECHI CHE SI POSSONO EVITARE
Il commercio online è sempre più diffuso. Tra gli acquisti più popolari troviamo cellulari e altri dispositivi elettronici, abbigliamento e articoli per la casa. Se fino a pochi anni fa per chi acquistava in rete era difficile far valere i propri diritti e ottenere un reso, ora sia i negozi online sia Amazon permettono resi rapidi e gratuiti. Al punto che c’è chi ordina capi di abbigliamento, prova taglie e modelli e infine tiene solo ciò che lo soddisfa. Un approccio poco sostenibile, sia perché questi articoli percorrono numerosi chilometri avanti e indietro, sia perché il destino dei resi può essere la distruzione. La gestione dei resi, come quella dell’invenduto, è un problema diffuso, soprattutto per l’ecommerce, perché basato su un’offerta enormemente diversificata e sulla rapidità di consegna che necessita di spazio per lo stoccaggio e rapidi ricambi. Così parte dell’invenduto, insieme con alcuni resi, viene distrutto. Questo accade a causa di carenze normative che rendono preferibile la distruzione rispetto alla donazione, per esempio. Da parte nostra però possiamo tenerne conto e riflettere prima di ordinare. Amazon offre inoltre la possibilità di acquistare a prezzo scontato articoli che presentano l’imballaggio danneggiato oppure lievi difetti, o che sono stati restituiti perché non graditi. Questi oggetti, classificati in categorie si trovano nella selezione Amazon Warehouse Deal. Una proposta che permette di risparmiare ed evitare che articoli perfettamente funzionanti siano eliminati come rifiuti.
I paradossi Spesso distruggere dei prodotti è più conveniente di donarli