Musei, riapre Palazzo Reale Rinvio per Brera e il Cenacolo
Dalle collezioni civiche a Gallerie d’Italia e Poldi Pezzoli: l’arte restituita ai (pochi) turisti. «Niente laboratori» Alle mostre turni da 10 visitatori. Zanni: segnali positivi
Dalle collezioni civiche al Museo della Scienza e della Tecnologia, nei musei riaperti i turisti latitano. Le nuove misure previste da governo e Regione hanno imposto una riorganizzazione: mostre con turni da dieci visitatori per evitare assembramenti e rispetto della distanza di un metro tra le persone. Ma le aperture sono in ordine sparso (Duomo, Palazzo Reale, Fondazione Prada e Poldi Pezzoli), mentre Cenacolo e Pinacoteca restano chiusi.
La pioggia battente di certo non aiuta. Nel giorno in cui il Duomo riapre e così i musei — con ingressi contingentati e il rispetto della distanza di almeno un metro tra i visitatori, come stabilito dal decreto del governo — davanti ad una deserta piazza del Duomo oltre 30 taxi aspettano clienti e turisti che non si fanno vedere. A metà pomeriggio i più fortunati hanno fatto otto corse in tutto. Quella di ieri era una prova tecnica di ripartenza. Perché il lunedì i musei sono chiusi. E così, tranne poche eccezioni (la mostra su Georges de La Tour a Palazzo Reale e alcuni privati come la Fondazione Prada e il Museo Poldi Pezzoli) milanesi e turisti hanno dovuto fare a meno dell’arte custodita in città. Da oggi riaprono, con il consueto orario, il Castello sforzesco, il Museo del Novecento, la Gam, l’Archeologico, il Museo di Storia naturale, del Risorgimento, del Costume, la Casa Boschi Di Stefano, quella della Memoria, l’Acquario: tutti i musei civici tranne il Planetario e lo studio Francesco Messina, perché in allestimento. Via libera anche per le altre mostre di Palazzo Reale, quella in corso sulla collezione Thannhauser, e da giovedì, come previsto, «L’antico Egitto è a Milano». Porte aperte anche al Museo della Scienza e tecnologia con le nuove sale dedicate a Leonardo da Vinci; al Mudec e in quasi tutte le altre istituzioni private come le Gallerie d’Italia o, regolarmente da giovedì, l’Hangar Pirelli Bicocca, dove però sono sospese le attività con i bambini e le visite guidate ai gruppi.
Nelle sei stanze che accolgono l’esposizione dedicata a George de La Tour ieri erano entrati, a un’ora dall’apertura, undici visitatori. «È arrivato anche un gruppo di dieci persone: sono potute entrare tutte insieme», spiega Leonardo Bossi, che controlla gli ingressi. «Ne facciamo entrare dieci alla volta e i ragazzi all’interno vigilano che mantengano la giusta distanza durante la visita». L’assessore alla Cultura Filippo Del Corno si dice «fiducioso» nella collaborazione del pubblico: «Abbiamo un corpo di custodia eccellente che saprà illustrare e far rispettare le regole che prescrivono una distanza di cortesia di almeno un metro sia in biglietteria che durante la visita, e di evitare assembramenti tenendo conto delle dimensioni delle sale. In particolare per le mostre di Palazzo Reale consigliamo vivamente la prenotazione», spiega.
Gli ingressi ieri al Poldi Pezzoli si sono fermati a quota 41. «Contrariamente alla grande affluenza che registriamo di solito nei lunedì, ieri il flusso di visitatori si è fermato a 41 persone, fra cui studenti e anziani che hanno sfidato il coronavirus e la pioggia battente. Direi che tutto sommato è stato un bel segnale — racconta la direttrice Annalisa Zanni —. La scorsa settimana abbiamo lavorato per sanificare gli ambienti con i nostri custodi. Abbiamo applicato in modo rigoroso quanto è stato indicato dalle autorità sanitarie».
Per altri musei l’operazione di riapertura sarà più complessa. Il Cenacolo rimarrà chiuso anche nei prossimi giorni: c’è il problema della zona di filtraggio delle polveri che costringe i visitatori in un ambiente ristretto. «È il sito senz’altro più difficile perché mantenere il metro di distanza fra i singoli visitatori nella zona filtro non è una questione banale — spiega la direttrice del Polo museale della Lombardia Emanuela Daffra —. Ci stiamo organizzando anche con la consulenza di medici per garantire tutti i parametri di sicurezza al personale e ai visitatori. Per ora non sappiamo quando riusciremo ad aprire, ma sono ottimista».
Anche la Pinacoteca di Brera, che come il Cenacolo è un museo statale, rimane al momento chiusa al pubblico (oggi riunione direzione-sindacati). Stesso discorso per la Triennale. «È importante che i luoghi della cultura possano riaprire — conclude Del Corno —. Ma la cultura è umanistica e scientifica. Luoghi di cultura sono anche i laboratori di ricerca e gli ospedali: non si deve creare alcuna contrapposizione, bensì un’alleanza di cui in questo momento i veri comandanti sono i medici».