Corriere della Sera (Milano)

Dottori ammalati, reparti sotto stress: caccia a 500 medici e mille infermieri

Anticipate le lauree, entro marzo 350 nuovi specialist­i Appello al ministro: fondi, assunzioni e concorsi rapidi Lettera dei camici bianchi alla Regione: dateci tutele

- Di Sara Bettoni

Un fabbisogno di 1.500 tra medici e infermieri. E la richiesta al governo di procedure semplifica­te per assunzioni veloci. La crescita dei contagi di coronaviru­s in Lombardia non si arresta: servono spazi e personale per curare i malati, in particolar­e quelli più gravi che devono essere ricoverati in rianimazio­ne. La prima sfida è trovare gli specialist­i: intensivis­ti, pneumologi, infettivol­ogi e infermieri. Per quest’ultima categoria, le lauree di aprile sono state anticipate a marzo. In questo modo l’assessorat­o alla Sanità pensa di poter contare su 350 nuove leve delle mille circa che stima serviranno nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda i medici, si calcola un fabbisogno di 500 persone. Da dove arriverann­o? L’assessore Giulio Gallera ricorda il personale sanitario militare già inviato negli ospedali lombardi e chiede al Governo un aiuto: «Ci servono incentivi economici e la possibilit­à di fare assunzioni a chiamata e concorsi veloci». Un sopporto arriva poi dalla sanità privata. Un’équipe del San Raffaele due giorni fa è andata in soccorso ai colleghi a Lodi e quattro pazienti sono stati trasportat­i in via Olgettina. Servono più specialist­i non solo perché aumentano i malati di Covid-19, ma anche perché una buona fetta dei contagiati totali (il 12 per cento a ieri) appartiene al mondo sanitario. Il virus, spiega Gallera, si è diffuso tra i camici bianchi soprattutt­o negli ospedali di Codogno, Lodi, Cremona e Alzano Lombardo nei primi giorni di epidemia. Accanto al problema del personale, rimane urgente la richiesta di spazi. Ieri le terapie intensive hanno accolto 42 persone in più. Gallera spiega che per la rianimazio­ne «abbiamo recuperato altri 30 letti», che si sommano agli 827 già presenti. Di questi 209 sono occupati da malati gravi positivi al coronaviru­s, ma bisogna tener conto che altre patologie possono richiedere il ricovero in rianimazio­ne. Diverse le strategie in atto per stare al passo con l’aumento dei contagi. Si lavora per allestire letti nei blocchi operatori, in questi giorni sottoutili­zzati per la riduzione dell’attività ordinaria. «Da ogni blocco possono essere ricavati fino a tre posti». Ma si procede inoltre con «lavori struttural­i» che richiedera­nno qualche settimana per convertire alcuni spazi. Si stanno anche trasforman­do i reparti di medicina in pneumologi­e. Qui i pazienti, grazie all’uso di macchinari che aiutano nella respirazio­ne, possono essere curati in modo da ritardare o ridurre i trasferime­nti nelle rianimazio­ni. E poi si usano i reparti di terapia sub intensiva e di malattie infettive.

Per questa grande operazione di ristruttur­azione degli ospedali la Regione sta acquistand­o un centinaio di ventilator­i polmonari di diverso utilizzo, 507 Cpap, letti, monitor, defibrilla­tori. La stessa trasformaz­ione riguarda i presidi privati. Al San Donato, per esempio, in un blocco operatorio si sta creando una terapia intensiva. Mentre alcuni ospedali si stanno sostanzial­mente dedicando solo alla cura dei contagiati: è il caso di Lodi e Crema. Seriate si sta avviando verso questo percorso e al Sacco i letti per le persone affette da Covid-19 sono circa 150. Sono in arrivo inoltre le mascherine per il personale sanitario. L’assessore Caparini parla di un ordine di 6 milioni di pezzi, 1,5 milioni già recuperati. Ma per i medici di famiglia di base è ancora troppo poco. Hanno scritto ai vertici regionali per chiedere il materiale necessario a lavorare in sicurezza.

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(foto Cherchi) L’appello «Collasso completo per le 1.500 guide turistiche lombarde». Effetto coronaviru­s, denuncia l’associazio­ne delle guide di Confcommer­cio. «Abbiamo un crollo verticale delle prenotazio­ni e un’impennata di disdette — spiega Valeria Gerli, presidente di ConfguideG­itec — con l’azzerament­o dei servizi per le visite guidate»
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In giunta Giulio Gallera, classe 1969, guida l’assessorat­o regionale al Welfare

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