Una giornata al liceo virtuale
Campanella (virtuale) alle 8 del mattino, appello e videolezioni Ecco la giornata multimediale allo scientifico Vittorio Veneto La preside: programma in formato ridotto, ma andiamo avanti
In molti istituti della città i professori hanno deciso di andare avanti con il programma didattico, che sarà comunque ridotto.
Non suona la campanella. Ma dalle otto di mattina i liceali del Vittorio Veneto sono a lezione con compagni e professori. Davanti a un pc o un tablet aperto sulla scrivania in camera o sul tavolo della cucina seguono spiegazioni, rispondono a domande, svolgono esercizi, commentano letture. L’ambiente è virtuale ma i volti, le voci, anche un richiamo o una risata, sono quelli di sempre.
Gli appuntamenti delle videolezioni sono nell’agenda del registro elettronico e qui sono più di cinquanta in questo giovedì mattina della seconda settimana ad aule chiuse per coronavirus. L’insegnante condivide un link, ammette i ragazzi in classe, uno alla volta eccoli in collegamento e dopo l’appello inizia l’ora. Così per ogni classe, da matematica e fisica, a lettere, storia, latino. «La scuola così c’è. Il contatto con gli studenti, il nostro accompagnamento in un momento così complesso è garantito —. dice la preside Patrizia Cocchi —. I professori, anche se non sono nativi digitali, si sono tutti attivati e utilizzano i nuovi strumenti per l’insegnamento a distanza».
In questo ed altri istituti i docenti hanno lanciato le prime riunioni online già la scorsa settimana e da lunedì inizia una fase due: «Nelle prime giornate di scuola a distanza abbiamo svolto soltanto lezioni di recupero e approfondimento ma adesso, anche nell’eventualità di una chiusura prolungata, si è deciso di andare avanti con il programma, anche se sarà comunque rivisto e ridotto», aggiunge Cocchi.
Classi connesse. Con i professori collegati da casa come gli studenti, o dalle aule del liceo («dove la connessione però è meno veloce »). Il piano del Vittorio Veneto lo presenta Lucia Gasperini, insegnante di lettere che ha anche l’incarico di «animatore digitale»: «Noi stiamo utilizzando il programma di Google per le scuole. Su “classroom” ordiniamo e archiviamo i materiali per le lezioni, possiamo assegnare esercitazioni e scambiare messaggi. Con “meet” invece la classe si riunisce in diretta e siamo a lezione, possiamo vederci e dialogare. E questo contatto è fondamentale». Sullo schermo della professoressa di matematica Maria Anderloni sono inquadrati i suoi studenti di quinta: «Svolgiamo insieme esercizi
sui logaritmi e disequazioni». Nella sua ora di lettere la professoressa Antonella Morabito parla di coronavirus, prende spunto dalle pagine dei quotidiani: «Oggi commentiamo un articolo di Alessandro Piperno sulla paura». E con Lucia Gasperini la videolezione è sul titanismo di Vittorio
Alfieri.
Le aule virtuali del Vittorio Veneto sono piene. «La risposta degli studenti è stata subito positiva. Si collegano puntuali. Sono contenti di ritrovarsi». Dai ragazzi delle quinte con la Maturità che si avvicina arrivano più domande, dalle prove Invalsi ai programmi da portare all’esame. «Abbiamo spiegato che andiamo avanti con verifiche e interrogazioni, non valgono come valutazioni ma servono per prepararli all’esame», spiega la preside.
Da lunedì altre videolezioni. «Avevamo iniziato la formazione per gli insegnanti un mese fa, con l’emergenza sanitaria abbiamo accelerato e ormai quasi tutti i docenti del liceo sono pronti», dice Gasperini. E spiega come si svolgono le nuove lezioni: «Devono essere il più possibile interattive. Vanno progettate. Non più di quindici minuti di spiegazione e poi bisogna prevedere scambi con gli studenti perché non c’è fisicità, non c’è lo sguardo, e online catturare l’attenzione dei ragazzi è ancora più difficile».
Il modello Vittorio Veneto è quello di tanti altri istituti. Sono in rete presidi e anche professori, di licei, istituti tecnici e professionali. «Siamo in contatto con più scuole. E disponibili ad assistere chi nelle altre regioni ha iniziato soltanto adesso», dicono al liceo.
E anche le riunioni con i professori sono online, racconta la preside: «Finite le videolezioni del mattino, nel pomeriggio con gli stessi programmi ci colleghiamo noi».