Si studia il blocco dei negozi Appello di Sala ai giovani: annoiatevi, no alla movida
E per il personale sanitario Area C sarà gratuita
Le decisioni ufficiali come quella di aprire Area C a medici, infermieri e personale sanitario. E quelle che stanno prendendo forma. Come la possibile chiusura temporanea dei negozi e delle attività non essenziali. Ma a fronte di un intervento finanziario immediato da parte del governo come è successo a Hong Kong, con un contributo di circa 1.175 euro a tutti i cittadini, compresi i dipendenti dei negozi. È un orientamento che il sindaco Beppe Sala sta valutando con i suoi colleghi sindaci lombardi e con i vertici della Regione. Valutazioni che dovranno trovare la condivisione di tutti gli attori istituzionali. Vietate le fughe solitarie in avanti.
Intanto il sindaco annuncia che «Area C sarà aperta per medici, infermieri, personale che è in giro a occuparsi della nostra salute. Non pagheranno il parcheggio». Sala affida ai social la decisione del Comune di non far pagare il ticket al personale sanitario che entra nella cerchia dei Bastioni, rispondendo così a chi aveva presentato una petizione su change.org per chiedere
La misura A lavoratori e aziende chiedo di attuare lo smart working: è necessario stare in casa
l’apertura della Cerchia e il non pagamento della sosta per gli infermieri. Resta invece a pagamento per tutti gli altri, nonostante la richiesta del centrodestra. «Alcuni mi chiedono perché non aprite Area C — spiega —. Non l’apriamo perché non vogliamo che a gente con il fatto che chi magari non ha molto da fare venga in centro, si riversi e si muova per la città». Risposta che non ha soddisfatto gran parte del centrodestra, a partire dal capogruppo della Lega, il neopapà Alessandro Morelli: «Con estremo ritardo ma qualcosa si muove a Palazzo Marino. Sala è timido persino nel riconoscere i meriti di altri (la petizione su change.org è firmata dal consigliere leghista di Municipio 1 Simone di Gennaro) . Ora sospenda Area B a Area C per tutti». «L’Area C deve essere gratuita per tutti. Chi ha già particolari patologie deve poter recarsi presso un presidio sanitario senza limitazioni», dice Maria Stella Gelmini. Ma Sala ieri ha toccato altri due punti sensibili. «Aiutamoci!», è l’incipit. «Milanesi vogliamoci bene», è la chiusura. In mezzo due annunci. Il primo riguarda la possibilità di lavorare da casa. Tante le telefonate di chi si è visto negare la possibilità dello smart working. «La città mi pare si stia vuotando e ciò è bene, possiamo fare ancora di più. In questo momento ad esempio più di mille dipendenti del Comune di Milano sono a casa in smart working. Lo dico a tutti: chiedete alle vostre aziende di lavorare con questa modalità, e alle aziende dico “comportatevi con flessibilità”». I servizi sono tutti attivi, con una precisazione: «Il Comune — assicura — nel frattempo garantisce tutti i servizi urgenti e indifferibili, ma vanno prenotati. Chiamate lo 02.0202 per prenotare». Il secondo appello riguarda ragazze e ragazzi. Rinunciate alla movida, «annoiatevi anche, come ha fatto la nostra generazione» e aiutate le vostre famiglie.