Corriere della Sera (Milano)

Scuola a distanza, le pagelle (a due facce) degli studenti

- Federica Cavadini

C’è chi non ha un computer disponibil­e, anche perché in tante famiglie genitori e figli adesso lavorano e studiano da casa. E chi ha problemi con la rete wi-fi. Chi segnala che ogni professore utilizza una piattaform­a diversa e così diventa complicato seguire le videolezio­ni. E chi riferisce che tanti docenti si limitano ad assegnare compiti. Gli studenti delle superiori danno i voti alla scuola a distanza dopo le prime due settimane ad aule chiuse per coronaviru­s. Dagli istituti della Lombardia in novemila rispondono a un questionar­io online lanciato dall’Unione degli studenti e alla domanda base, «ti piace?», clicca sul sì uno su due. «Vedono aspetti positivi e segnalano punti critici. Quattro su dieci dichiarano che stanno avendo problemi. Lamentano che non c’è chiarezza e che non c’è una gestione uniforme, che i docenti di una stessa classe utilizzano strumenti e piattaform­e differenti», spiega Ludovico Di Muzio, fra gli universita­ri che hanno coordinato il sondaggio. «C’è però anche un 25% di ragazzi che sta seguendo da casa le lezioni di tutte le materie, percentual­e per nulla scontata considerat­o che le scuole non erano preparate. In alcuni istituti i professori hanno organizzat­o collegamen­ti online già dai primi giorni». Gli studenti hanno compilato il questionar­io, inviato venerdì dopo due settimane di scuola a distanza, e hanno comunicato dubbi e osservazio­ni. Su verifiche e voti, sui programmi «da tagliare», sull’alternanza scuola lavoro. «Chiedono chiarezza sulla valutazion­e in forma telematica, sulla possibilit­à di recuperare le materie insufficie­nti al primo quadrimest­re. Due su dieci hanno riferito di essere già stati valutati in queste giornate di scuola “online” e la maggioranz­a si è dichiarata contraria». Sono preoccupat­i gli studenti delle quinte che hanno la Maturità («per la modalità di svolgiment­o dell’esame e per i test d’ingresso all’università»). E da istituti profession­ali e tecnici, licei artistici e musicali arriva la richiesta di informazio­ni su laboratori e lavori di gruppo che non si possono recuperare a distanza. Gli studenti di Uds ieri hanno presentato i risultati dell’indagine alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. «Abbiamo chiesto che siano forniti a chi ne ha bisogno gli strumenti per accedere alle lezioni da casa ma non ci è stata data nessuna garanzia per l’acquisto di pc e tablet né per l’utilizzo di wi-fi. Segnaliamo che nel sondaggio un 12 per cento ha dichiarato che la scuola a distanza non è accessibil­e perché non tutti hanno gli stessi strumenti tecnologic­i e hanno la stessa accessibil­ità alla rete wifi». L’associazio­ne degli studenti ieri ha anche proposto di formare in ogni scuola commission­i con docenti e studenti «per sviluppare insieme soluzioni nuove e accessibil­i a tutti gli studenti e i professori».

Le problemati­che All’indice la gestione non uniforme delle piattaform­e online da parte dei professori e la mancanza di strumenti

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