La paura azzera le denunce Allerta furti nei negozi
Cala lo spaccio, cresce il rischio di violenze domestiche Nei commissariati si va solo per i documenti smarriti I vigili del fuoco: lavoriamo senza misure di prevenzione
Uno degli effetti collaterali del virus accomuna stazioni dei carabinieri e commissariati di polizia ai pronto soccorso. Un calo drastico (nel caso delle forze dell’ordine l’ottanta per cento in meno di denunce) di cittadini in arrivo. I milanesi evitano di presentarsi per quelle che, storicamente e con un eufemismo, sono considerate delle inezie che ingolfano il lavoro degli operatori. Come detto, è una situazione simile a quella negli ospedali, e basta ascoltare il personale delle ambulanze per avere conferma dell’azzeramento delle telefonate di intervento. Si preferisce evitare di uscire di casa, laddove prima della pandemia si chiamava per qualsiasi cosa, anche — spesso — banale, passeggera, da demandare l’indomani al medico di base senza rischi di complicazioni. È la paura del contagio. Meglio starsene a prescindere in soggiorno.
E quindi: si tratta di un fenomeno positivo? In massima misura sì. Ma come sempre, seppur in forma residuale, ci sono dei problemi. E sono seri. Come quelli che al momento affliggono i vigili del fuoco, il Corpo più amato dagli italiani e sempre il meno favorito da chi governa, perseguitati come sono i pompieri da croniche carenze d’organico, mezzi arretrati e, da ultimo, da una dotazione minima di guanti, mascherine, occhiali, disinfettanti per poter affrontare in sicurezza la pandemia. Secondo fonti del Corriere, oggi, ai vigili del fuoco dovrebbe pervenire il materiale che manca, o quantomeno ne dovrebbe pervenire una quantità decente. Del resto nei distaccamenti cittadini (dove voci non prive di conferme parlano di contagi avvenuti), le attrezzature «consentono» uno, non più di due interventi in serie in casi di virus, dopodiché, se si dovesse ripresentare l’urgenza, i pompieri uscirebbero senza mascherine e il resto. Possibile? Aspettiamo eventuali novità odierne e torniamo al primo tema. In queste ore, nelle stazioni e nei commissariati, corridoi e stanze delle denunce sono vuoti. Capitano soltanto cittadini che hanno smarrito l’Iphone e la carta d’identità. Per il resto, sono ridottissime le segnalazioni di un furto in abitazione, e soprattutto, e qui insistono le forze dell’ordine, nessuno fa perdere tempo lamentando d’aver litigato per delle stupidate, sulle scale del condominio, per strada, a un incrocio, in ufficio... Obiezione ovvia: grazie, ma se siamo per lo più nei nostri appartamenti e lavoriamo con lo smart working... Vero, ci mancherebbe. Ma anche nei quartieri che hanno abituato a generare criticità, pare regnare la pace. Il quadro nasconde però le sue insidie. Drammatiche. Ad esempio nei contesti famigliari di violenza, dove i persecutori trascorrono intere giornate con le loro vittime. Oppure in quelli dove i genitori hanno in corso dissidi sui figli. Quest’ultimo, dicono, è un fenomeno che potrebbe esplodere. Il tema generale è vasto e complicato, può variare e lo farà di ora in ora. Il rischio di beccarsi una denuncia mentre si circola liberamente senza meta comprovata trattiene a domicilio molti balordi, che rischierebbero avendo già fedine penali sporche. Oltremodo, la progressiva riduzione del traffico, che di sera va quasi a sparire, consente alle pattuglie una visuale libera, una maggiore possibilità di vedere. Lo spaccio di droga è pressoché scomparso,
Ansia maltrattamenti Preoccupazione per il pericolo di reati su donne e bambini vittime di persecuzioni
da subito, concentrato negli stessi appartamenti ed esteso alle aree verdi, le uniche zone «popolate» che permettono di mischiarsi. La vera allerta riguarda i negozi chiusi. Quella parte di città che campa rubando non si è trasferita. Motivo per il quale le forze dell’ordine raccomandano la massima attenzione a chi, sul tardi, esce per passeggiare e portare il cane, poiché camminano sovente in completa solitudine diventando potenziali prede «perfette». E motivo per il quale, appunto, ci sono già stati casi di furti tentati e avvenuti negli esercizi commerciali. Avveniva pure prima, ma ora ha connotazioni differenti. Alle 3.50 della notte tra giovedì e ieri, la pattuglia del commissariato Sempione ha arrestato un 19enne e un 20enne: in viale Renato Serra, i due, algerini, forzavano la finestra di un negozio per entrare e razziare.