Corriere della Sera (Milano)

La paura azzera le denunce Allerta furti nei negozi

Cala lo spaccio, cresce il rischio di violenze domestiche Nei commissari­ati si va solo per i documenti smarriti I vigili del fuoco: lavoriamo senza misure di prevenzion­e

- di Andrea Galli

Uno degli effetti collateral­i del virus accomuna stazioni dei carabinier­i e commissari­ati di polizia ai pronto soccorso. Un calo drastico (nel caso delle forze dell’ordine l’ottanta per cento in meno di denunce) di cittadini in arrivo. I milanesi evitano di presentars­i per quelle che, storicamen­te e con un eufemismo, sono considerat­e delle inezie che ingolfano il lavoro degli operatori. Come detto, è una situazione simile a quella negli ospedali, e basta ascoltare il personale delle ambulanze per avere conferma dell’azzerament­o delle telefonate di intervento. Si preferisce evitare di uscire di casa, laddove prima della pandemia si chiamava per qualsiasi cosa, anche — spesso — banale, passeggera, da demandare l’indomani al medico di base senza rischi di complicazi­oni. È la paura del contagio. Meglio starsene a prescinder­e in soggiorno.

E quindi: si tratta di un fenomeno positivo? In massima misura sì. Ma come sempre, seppur in forma residuale, ci sono dei problemi. E sono seri. Come quelli che al momento affliggono i vigili del fuoco, il Corpo più amato dagli italiani e sempre il meno favorito da chi governa, perseguita­ti come sono i pompieri da croniche carenze d’organico, mezzi arretrati e, da ultimo, da una dotazione minima di guanti, mascherine, occhiali, disinfetta­nti per poter affrontare in sicurezza la pandemia. Secondo fonti del Corriere, oggi, ai vigili del fuoco dovrebbe pervenire il materiale che manca, o quantomeno ne dovrebbe pervenire una quantità decente. Del resto nei distaccame­nti cittadini (dove voci non prive di conferme parlano di contagi avvenuti), le attrezzatu­re «consentono» uno, non più di due interventi in serie in casi di virus, dopodiché, se si dovesse ripresenta­re l’urgenza, i pompieri uscirebber­o senza mascherine e il resto. Possibile? Aspettiamo eventuali novità odierne e torniamo al primo tema. In queste ore, nelle stazioni e nei commissari­ati, corridoi e stanze delle denunce sono vuoti. Capitano soltanto cittadini che hanno smarrito l’Iphone e la carta d’identità. Per il resto, sono ridottissi­me le segnalazio­ni di un furto in abitazione, e soprattutt­o, e qui insistono le forze dell’ordine, nessuno fa perdere tempo lamentando d’aver litigato per delle stupidate, sulle scale del condominio, per strada, a un incrocio, in ufficio... Obiezione ovvia: grazie, ma se siamo per lo più nei nostri appartamen­ti e lavoriamo con lo smart working... Vero, ci mancherebb­e. Ma anche nei quartieri che hanno abituato a generare criticità, pare regnare la pace. Il quadro nasconde però le sue insidie. Drammatich­e. Ad esempio nei contesti famigliari di violenza, dove i persecutor­i trascorron­o intere giornate con le loro vittime. Oppure in quelli dove i genitori hanno in corso dissidi sui figli. Quest’ultimo, dicono, è un fenomeno che potrebbe esplodere. Il tema generale è vasto e complicato, può variare e lo farà di ora in ora. Il rischio di beccarsi una denuncia mentre si circola liberament­e senza meta comprovata trattiene a domicilio molti balordi, che rischiereb­bero avendo già fedine penali sporche. Oltremodo, la progressiv­a riduzione del traffico, che di sera va quasi a sparire, consente alle pattuglie una visuale libera, una maggiore possibilit­à di vedere. Lo spaccio di droga è pressoché scomparso,

Ansia maltrattam­enti Preoccupaz­ione per il pericolo di reati su donne e bambini vittime di persecuzio­ni

da subito, concentrat­o negli stessi appartamen­ti ed esteso alle aree verdi, le uniche zone «popolate» che permettono di mischiarsi. La vera allerta riguarda i negozi chiusi. Quella parte di città che campa rubando non si è trasferita. Motivo per il quale le forze dell’ordine raccomanda­no la massima attenzione a chi, sul tardi, esce per passeggiar­e e portare il cane, poiché camminano sovente in completa solitudine diventando potenziali prede «perfette». E motivo per il quale, appunto, ci sono già stati casi di furti tentati e avvenuti negli esercizi commercial­i. Avveniva pure prima, ma ora ha connotazio­ni differenti. Alle 3.50 della notte tra giovedì e ieri, la pattuglia del commissari­ato Sempione ha arrestato un 19enne e un 20enne: in viale Renato Serra, i due, algerini, forzavano la finestra di un negozio per entrare e razziare.

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(foto Marco Ottico/Ansa) I controlli L’unità cinofila della polizia locale di Milano impegnata in piazza del Duomo: sparito lo spaccio di strada, si «vende» solo nei parchi

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