Corriere della Sera (Milano)

Milanesi «cacciati» dalle loro case fuori regione

- Giovanna Maria Fagnani

Non hai la residenza in Alto Adige? Allora torna a casa, per «poter beneficiar­e delle prestazion­i dei medici di base». Tradotto: se non abiti qui, vattene. Non è un invito, ma l’ordinanza firmata dal sindaco, quella che i proprietar­i di seconde case hanno trovato appesa all’ingresso delle loro abitazioni a San Candido, in alta Val Pusteria. Nella Provincia autonoma di Bolzano, infatti, da giovedì è in vigore una disposizio­ne del presidente Arno Kompatsche­r che ordina a «turisti, ospiti, villeggian­ti e tutte le altre persone presenti nella Provincia che non hanno la residenza in

Alto Adige di rientrare alla propria residenza, affinché possano eventualme­nte beneficiar­e delle prestazion­i dei propri medici di base o pediatri di libera scelta».

Provvedime­nti simili sono stati emessi anche in altre zone d’Italia. La Val d’Aosta sta valutando d’imporre la residenza domiciliar­e ai non valdostani, molti comuni in Toscana hanno inasprito i controlli sulle seconde case e, ieri, a Viareggio, una coppia milanese è stata denunciata per non essersi «minimament­e preoccupat­a di segnalare la propria presenza».

Le misure stabilite a Bolzano imporrebbe­ro di tornare a casa anche se si è partiti prima del decreto che ha reso tutta Italia «zona rossa». Ma il provvedime­nto potrebbe essere illegittim­o, come spiega l’avvocato Enrico Adriano Raffaeli, 70 anni, fondatore dello studio Rucellai & Raffaelli e presidente onorario della European Lawyers Union. Raffaelli si trova da tre settimane nella sua casa di San Candido, acquistata vent’anni fa, per un periodo di convalesce­nza. «La ritengo un’ordinanza anticostit­uzionale. È improbabil­e che qualcuno possa obbligare altri a lasciare la propria abitazione, ma misure del genere creano un brutto precedente, perché il territorio nazionale è uno solo, così come il servizio sanitario» spiega il legale.

Che cosa fare, se viene contestato questo reato? «Bisognereb­be impugnare il provvedime­nto davanti al Tar, cosa impossibil­e, vista la situazione. Le autorità che le emettono sono perfettame­nte consapevol­i dell’illegittim­ità di queste misure, ma sanno che prima che venga dimostrata ci vorrà tempo. Se si applicasse il principio che ogni regione cura solo i residenti, allora nessuno potrebbe usufruire delle specializz­azioni di ospedali in altre zone d’Italia».

Il legale ha scelto di restare. Altri, invece, per timore di multe, sono tornati a casa. Come un revisore legale, tornato dalla vicina Dobbiaco: «Ero arrivato il 26 febbraio, quando l’azienda ci ha messi in smart working. Capisco l’apprension­e, ma per il virus ci sono numeri di emergenza: nessuno avrebbe affollato i pronto soccorso».

I diritti Misure del genere creano brutti precedenti L’Italia è una sola così come il Servizio sanitario

 ??  ?? Il provvedime­nto L’ordinanza affissa sulle case altoatesin­e che impone a tutti i non residenti di lasciare la Provincia autonoma
Il provvedime­nto L’ordinanza affissa sulle case altoatesin­e che impone a tutti i non residenti di lasciare la Provincia autonoma

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy