Ricoverato Napolioni «Le condizioni sono stabili»
Il vescovo di Cremona
Èrisultato positivo al test del coronavirus il vescovo Antonio Napolioni, ricoverato da una settimana nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Maggiore di Cremona. Le sue condizioni sono stabili e risponde alle terapie. «L’équipe di Pneumologia guidata da Giancarlo Bosio ha intrapreso una progressiva riduzione della ventilazione meccanica. Nei prossimi giorni si valuterà con cautela la prosecuzione di questa progressiva riduzione del supporto respiratorio», è stato annunciato sul sito della diocesi. Dopo il caso scoppiato all’ospedale di Codogno e i primi contagi nei paesi del Cremonese, Napolioni era stato tra i primi vescovi della Lombardia a disporre che le messe venissero celebrate a porte chiuse in tutte le chiese della città. Il 23 febbraio, in una cattedrale deserta, la funzione religiosa era andata in onda in streaming. In Duomo, il vescovo stesso aveva presieduto il mercoledì delle Ceneri. Nei giorni successivi, Napolioni aveva avuto diversi incontri, poi è arrivata qualche linea di febbre, le difficoltà respiratorie e il ricovero. Ma anche dall’ospedale, si era fatto sentire con un messaggio audio, per tranquillizzare i fedeli. «Dopo alcuni appuntamenti “In casa con voi”, sarò “In ospedale con voi”. Voglio ringraziarvi e rassicurarvi, perché le terapie sono iniziate e tutto procede secondo i protocolli desiderati. Guardo avanti con fiducia, soprattutto grazie alla preghiera di tutti e alla preghiera per tutti: non solo per il vescovo, ma per tutti i malati, per tutti i medici, per il personale che si prodiga straordinariamente e per tutta la collettività che ha bisogno di attraversare questo deserto per vivere una splendida Pasqua». «Siamo colpiti dall’umore positivo di monsignor Napolioni e dal suo spirito collaborativo che contribuisce a dare coraggio a tutti gli operatori così provati da questa difficile situazione», dice il primario di Pneumologia, reparto da ventun giorni in trincea nella guerra al Covid-19.