Corriere della Sera (Milano)

La prima linea delle commesse

La profilassi nei supermerca­ti: disinfetta­nti, guanti e mascherine. I sindacati: più chiusure per sanificare ed evitare stress ai dipendenti. In tilt la spesa online

- Di Stefania Chiale 6

Non solo mascherine a tutti i dipendenti: servono barriere e aperture alternate alle casse.

Nelle città svuotate e silenziose, sono le sole presenze rimaste costanti, gli unici raggruppam­enti visibili. Ma ordinati, dove la fretta lascia spazio al rispetto di una distanza reciproca, con tanto di guanti e mascherina a protezione di se stessi e degli altri, di fronte agli ingressi dei supermerca­ti, ad ogni ora del giorno. Dentro, ad attendere i clienti, i lavoratori che non si fermano nell’Italia messa in quarantena. I grandi gruppi della distribuzi­one devono garantire la loro sicurezza, oltre a quella degli acquirenti, e gestire l’esplosione della domanda di spesa online, consegnata direttamen­te a casa.

I dipendenti

Non solo la distribuzi­one di mascherine, guanti e gel igienizzan­te. Tra le misure necessarie per la tutela dei lavoratori c’è «l’apertura delle casse in maniera alternata e l’installazi­one di barriere in plexiglass alle casse», dice Marco Beretta, segretario generale della Filcams Cgil Milano. «Ma non bastano le misure di prevenzion­e. Occorre sanificare i luoghi di lavoro e questo non può essere fatto solo a magazzino aperto. Chiediamo quindi di ridurre gli orari di apertura, con la chiusura del notturno e le saracinesc­he abbassate la domenica. Anche per dare ai lavoratori, in un periodo di forte stress, qualche tutela in più». In questo contesto, aggiunge Beretta, «è paradossal­e che alcune catene stiano facendo promozioni, quando bisognereb­be limitare gli acquisti sia sul canale tradiziona­le che su quello online all’essenziale».

Tutte le insegne stanno distribuen­do guanti usa e getta e mascherine ai propri dipendenti, «anche se il reperiment­o delle forniture sta diventando complicato», segnala il presidente di Federdistr­ibuzione Claudio Gradara, e se «alcune mascherine non sembrano affatto idonee», sottolinea Beretta. Carrefour, oltre a una «maggiore e più frequente pulizia di casse, scaffali e carrelli con detergenti disinfetta­nti», sta «ultimando la distribuzi­one delle mascherine nei punti vendita e gradualmen­te allestendo barriere plexiglass alle casse: misure non obbligator­ie — sottolinea il gruppo — ma che abbiamo deciso di attivare a maggiore garanzia della sicurezza di dipendenti e clienti». Barriere che Coop ha posizionat­o già in 700 punti vendita in tutta Italia: entro domani «sarà completata la copertura della rete (1100 punti vendita)», dove sono già state distribuit­e le mascherine a tutti i dipendenti. Così anche Esselunga, oltre a «guanti monouso e flaconcini gel disinfetta­nte da taschino». La società milanese ha «potenziato i servizi di pulizia e attivato, dove possibile, l’apertura alternata delle casse». Sulle quali, «entro la prossima settimana saranno posizional­i i divisori». Nei punti vendita Pam invece non sono ancora apparse le barriere alle casse, dove però si «richiede ai clienti di evitare lo stanzionam­ento fronte operatore e di sbrigare le operazioni di pagamento nella parte finale della cassa». L’azienda fa sapere che «sono in arrivo in questi giorni le mascherine protettive per tutti i dipendenti».

La sicurezza dei clienti Le quattro aziende interpella­te dal Corriere hanno predispost­o il contingent­amento degli ingressi da parte di una guardia all’entrata dei negozi; installato la distribuzi­one di guanti ed erogatori di gel disinfetta­nte; comunicato — con cartelloni­stica e messaggi audio — la necessità di mantenere la distanza di almeno un metro e di attuare gli altri comportant­i in linea con le direttive del ministero della Salute. Carrefour ha inoltre installato «alcuni distanziat­ori per organizzar­e le file ai banchi e alle casse» e Esselunga sta «collocando le strisce segnaletic­he di distanza di fronte ai reparti assistiti».

La spesa online Nell’Italia invitata a non lasciare le case, le richieste di consegna della spesa a domicilio sono esplose e stanno causando notevoli ritardi. In Esselunga, «gli ordini ricevuti in questi giorni — spiega il Ceo Sami Kahale — portano il nostro mercato online sopra al 20% del totale, cinque volte rispetto al normale. Con tempi di consegna di circa due settimane. Carrefour sta «aumentando mezzi e autisti» e fa appello al senso di solidariet­à dei clienti: «Chiediamo a chi può di lasciare la priorità alle fasce deboli, alle persone più in difficoltà».

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La barriera in plexiglass che protegge una cassiera all’Ipercoop di Peschiera Borromeo
(Ansa) Divisori La barriera in plexiglass che protegge una cassiera all’Ipercoop di Peschiera Borromeo

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