Un paese nei 100 anni della sua squadra
Torre, 2 mila abitanti, raccontato attraverso uno dei club cremonesi più antichi
L’ appello riguarda praticamente ciascuno dei duemila abitanti di Torre de’ Picenardi, in provincia di Cremona. Perché in cent’anni di storia del club, ogni famiglia ha avuto un parente che ha indossato la maglia nerobianca. L’obiettivo di Stefano Ferrarezzo, 54 anni, ex ala sinistra (quando ne aveva 12) e poi allenatore degli «esordienti», è quello di ricostruire attraverso la memoria collettiva e condivisa del paese la storia del mitico Sport club Torre. Per questo ha chiesto a tutti gli abitanti di inviare foto e documenti sui giocatori del club. Tra gli ex c’è anche Nicola Bastoni, papà di Alessandro, promessa del calcio e talentuoso difensore centrale dell’Inter.
Negli ultimi giorni di febbraio era arrivato a Desio dalla provincia di Reggio Calabria, per assistere alla laurea della figlia Michela. Una festa che si è trasformata in tragedia. Domenico Crea, 57 anni, impiegato del Comune di Montebello Jonico e ministro straordinario dell’Eucaristia nella parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, è morto venerdì dopo una crisi respiratoria provocata dal coronavirus, mentre i parenti lo stavano trasportando in ospedale. Indagini epidemiologiche sono in corso per accertare se l’uomo sia stato contagiato dal virus in Brianza. Momenti lieti, in cui ha potuto vedere per la prima volta il nipotino Antonio, abbracciare i parenti, assistere alla discussione di laurea della figlia. Ma appena è tornato a casa ha iniziato a sentirsi poco bene. Febbre alta, tosse. Da giorni faceva fatica a respirare. Un malessere che lo aveva spinto a rivolgersi al 118. Ma i medici non hanno fatto il tampone né disposto il ricovero. Fino a quando le sue condizioni sono diventate drammatiche. Moglie e figlia l’hanno trasportato all’ospedale di Melito Porto Salvo, dove però è giunto morto, dopo un arresto cardiaco per problemi respiratori. Il giorno dopo il decesso è arrivato l’esito del tampone: positivo al coronavirus. Ora anche i familiari, i medici e gli infermieri sono in quarantena.