Corriere della Sera (Milano)

LETTERE SUL VIRUS

- gschiavi@rcs.it

Proposte, idee, suggerimen­ti e un gigantesco grazie a chi è in prima linea e si espone al rischio per le vite degli altri. Milano anche in stand by è reattiva, lavora (da casa), si interroga sull’uso utile del tempo e si affaccia alle ringhiere vecchie e nuove, quelle dove risuonano applausi e canzoni e quelle dei pc e degli smartphone, mai così utili. Nei giorni del coronaviru­s questa pagina è come un balcone, il balcone dei lettori.

Eroi in corsia

Lo erano anche ieri

Gli infermieri ora sono acclamati e portati agli onori della cronaca come eroi. Anche per me lo sono, ma la maggior parte di loro lo era anche ieri. Non solo gli infermieri, anche i medici e gli Oss, coloro che ci lavano, ci cambiano, ci rifanno il letto, spesso e volentieri con dolcezza e sorrisi anche di fronte a situazioni poco piacevoli. In questi ultimi anni due anni sono stata a lungo ricoverata al Sacco dove ho conosciuto e apprezzato chi ci lavora ogni giorno: meraviglio­si eroi anche senza Coronaviru­s.

Carla Pizzorni

Fin dal primo giorno abbiamo scritto che medici e infermieri rappresent­ano la linea del Piave per il coronaviru­s. Ed è così. Quanto al Sacco le rubo una definizion­e: è un ospedale bruttino popolato da gente straordina­riamente bella.

La cura e i diritti

Scelta coraggiosa

La situazione è terribile e apocalitti­ca, vero. Troppi contagiati, troppi pochi posti letto e poche attrezzatu­re. Ma il problema di non avere il modo di ricoverare gli ammalati c’è da parecchio. In tempi non sospetti mio padre venne accolto al Pronto soccorso in codice rosso e mandato a casa in codice rosso perché non c’erano posti letto disponibil­i. La «selezione» dei pazienti da curare forse c’è sempre stata.

Alessia Frigo

È possibile. Ma quella che prima era un’eccezione, rischia di diventare una drammatica normalità. La Lombardia e l’Italia hanno fatto una scelta più umana che economica: tutti devono avere il diritto alla cura per il coronaviru­s. Ne dobbiamo essere orgogliosi.

Multe alle auto

Il buonsenso resiste

Ho visto un video con gli ausiliari del traffico senza mascherina che multavano le auto in sosta. In sottofondo le proteste di coloro che assistevan­o alla scena. Ma non si doveva evitare di uscire?

Daniela Peluso

Ci sono le multe che ignorano il buon senso. Il coronaviru­s non liberalizz­a le infrazioni, ma andrebbero evitati gli inutili accaniment­i.

Area C e strisce blu

Gesto di attenzione

Ho insistito per la sospension­e di Area C e parcheggi blu direttamen­te anche con l’assessore Marco Granelli.

Il giorno dopo, sollecitam­ente e con grande precisione, ha annunciato personalme­nte via mail le misure. Bravo assessore: questa si chiama attenzione ai cittadini.

Franco Sarto

Meno male….

L’attesa nei cimiteri

Notizia da non oscurare

In questi tempi particolar­i cerco di seguire i vari telegiorna­li e l’altra sera alle 20 sono rimasta sconcertat­a perché nei servizi sul coronaviru­s uno metteva in risalto, con tanto di intervista a un addetto ai cimiteri,come i defunti siano così tanti da provocare code anche per l’accesso al campo santo. Sono una persona di 76 anni con un marito di 78, seguiamo alla lettera le indicazion­i della Protezione civile,siamo anche consapevol­i che in caso di contagio potremmo avere serie complicazi­oni. Tuttavia vorrei sottolinea­re una cosa: mi sembra proprio inopportun­o che si mostri in tv come è difficile non solo morire ma anche essere sepolti.

Luisa Ferè

Le notizie si danno, e questa purtroppo è una notizia. Ricordo che Enzo Biagi, maestro di cronaca, diceva che la tv entra nelle case degli italiani e le immagini e le parole non si usano come pietre. C’è uno stile anche nel dare le notizie.

Cantieri chiusi

Una tutela in più

Ogni giorno tanti lavoratori artigianal­i ed edili arrivano in città, soprattutt­o dalla Bergamasca e comuni limitrofi , con regolare permesso di lavoro. Questi lavoratori, perlopiù autonomi, si muovono spesso in gruppi, senza nessuna accortezza, con il rischio di veicolare il virus nella nostra e loro zona, ora così flagellata. Non è il caso di fare qualche controllo in più?

Sandra Cendali

È stato raggiunto un accordo per la sospension­e dei cantieri. Mancava un’ordinanza che chiarisse le responsabi­lità sui ritardi…

Luci accese

Gesto simbolico

Leggo sulle pagine del Corriere della sera una sollecitaz­ione ad accendere le luci: per favore, sarebbe utile una veloce smentita. In questa situazione ci manca solo un blackout energetico. Bisogna evitare gli sprechi. Per favore!

Guido Casati

No, il blackout non c’entra. Era solo una proposta dal valore simbolico, come una fiaccola nel buio.

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