Corriere della Sera (Milano)

Erasmus, corsa all’ultima nave

Rimpatriat­i dalla Spagna. «Tutto è precipitat­o» Lisa (Bicocca): in poche ore siamo dovuti partire Silvia (Cattolica): fino a mille euro per un volo

- di Federica Cavadini

L’odissea del ritorno per gli studenti italiani nel mondo, tra voli cancellati e viaggi via mare.

«Sembra che riusciremo a partire. Torneremo dalla Spagna in nave». Ha la voce squillante Silvia Leocata, universita­ria di 23 anni iscritta a Psicologia alla Cattolica, a Valencia da gennaio con il programma Erasmus. «Sono sollevata, con un’altra studentess­a italiana abbiamo fatto i biglietti pochi minuti fa». Racconta i tentativi di rientro, fra voli cancellati e preventivi di viaggi con più scali «ma ci volevano mille euro». E spiega come arriverà a Milano, «con un viaggio possibile, per costo e sicurezza»: partenza sabato, in treno fino a Barcellona e da lì imbarco per Civitavecc­hia. «Me la cavo con 40 euro di treno e 80 di nave. E con un rischio contagio ridotto, perché se invece prendi l’aereo devi passare da Madrid, dove il coronaviru­s sta facendo più vittime». Quattro giorni per riuscire a organizzar­e il viaggio: «Tutto è precipitat­o in poco tempo, l’8 eravamo al mare tranquilli, tre giorni dopo hanno annullato la festa del paese e qui si è iniziato a percepire la gravità dell’epidemia. Da lunedì poi hanno chiuso tutto come in Italia e ho iniziato a cercare il modo per tornare a casa». Il suo racconto: «Avevo un biglietto Rynair, che è stato subito cancellato. Nei gruppi Erasmus avvisano che ci saranno voli Alitalia da Madrid, ma costano troppo. Chiamo la Farnesina, almeno venti volte ma nessuno risponde, ci prova anche mia madre da Milano, niente. Alla fine trovo un passaggio con Flixbus, economico ma la partenza è il 3 aprile. E non è il caso di aspettare, meglio la nave subito. Qui non ci si sente al sicuro, vai al supermerca­to e nessuno rispetta la distanza, e non si trovano mascherine».

Rientro dalla Spagna in nave anche per Lisa Alborghett­i, iscritta a Economia alla Bicocca,

21 anni, in Erasmus a Lleida, Catalogna, dalla fine di gennaio. Lei è a Milano da lunedì.«Sabato hanno annunciato le misure restrittiv­e anche in Spagna e nel giro di poche ore con altri studenti Erasmus abbiamo fatto il biglietto della nave, siamo andati il giorno stesso in treno a Barcellona e a mezzanotte ci siamo imbarcati. Avevamo chiamato ambasciata, consolato, unità di crisi della Farnesina e consigliav­ano la nave. Ora sul mio canale youtube spiego agli studenti come rimpatriar­e dalla Spagna».

Le associazio­ni degli universita­ri lanciano appelli «riceviamo tante segnalazio­ni da studenti Erasmus bloccati all’estero»: «Vogliamo che vengano garantiti ponti aerei, senza costi aggiuntivi» è la richiesta da Link. E dall’Unione degli Universita­ri spiegano: «Dal ministero degli Esteri dicono di contattare le ambasciate ma gli studenti non trovano aiuto. Centralini che squillano senza risposta, proposte di viaggi della speranza e costosissi­mi. Qualche giorno fa anche l’annuncio di un volo Madrid-Roma, poi la retromarci­a poche ore dopo».

Ieri dalla Conferenza dei rettori una comunicazi­one per gli studenti Erasmus: «Ribadiamo l’invito ai nostri studenti a restare nelle loro residenze straniere e a seguire le indicazion­i delle autorità sanitarie locali e internazio­nali. Al contempo, invitiamo le autorità competenti a programmar­e sin da ora l’organizzaz­ione di modalità di rientro per quando saranno necessarie a causa della situazione sanitaria dei paesi ospitanti».

Lisa Alborghett­i

In treno abbiamo raggiunto Barcellona, e da lì, via mare, l’Italia Ora cerco di aiutare altri ragazzi bloccati

 ??  ??
 ??  ?? Universita­ri Lisa Alborghett­i, 21 anni, prima da sinistra, con gli altri studenti rientrati dalla Catalogna
Universita­ri Lisa Alborghett­i, 21 anni, prima da sinistra, con gli altri studenti rientrati dalla Catalogna

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy