Corriere della Sera (Milano)

Morti stranieri, lo stop ai voli intasa gli obitori

- Di Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Tra le tante conseguenz­e del letale impatto della pandemia Covid 19 c’é anche, accanto all’impossibil­ità dei funerali per chi professa la religione cattolica, la parallela situazione creatasi per i decessi di persone di fede musulmana. I tentativi di contenere l’espandrrsi del contagio hanno paralizzat­o le rotte aeree e marittime dall’Italia con l’estero, comportand­o il fatto che i corpi di molti musulmani si stiano accumuland­o nelle celle dei vari obitori, generando così quella che l’Ucoii-Unione delle Comunità Islamiche d’Italia definisce «una nuova emergenza nell’emergenza» per «salme che in altri momenti sarebbero state rimpatriat­e in tempi ragionevol­i». A complicare ci sono anche la carenza dei cimiteri islamici in Italia, e le strette regole comunali sui cimiteri che difficilme­nte permettono di ospitare defunti di altre province o regioni, rendendo ancor più ardua la sepoltura dei musulmani. L’ Ucoii sta allora lavorando con le Prefetture e il Ministero dell’Interno per poter agevolare la sepoltura dei defunti musulmani nei cimiteri islamici anche nei casi di provenienz­a da altre province o regioni. E a tutela del diritto di lutto e a garanzia di una degna sepoltura, l’Ucoii prepara anche istruzioni sulle ritualità funebri per la comunità islamica, comprese deroghe in emergenza sulle pratiche religiose: tra esse, per arginare il contagio, si ammette la sospension­e del lavaggio delle salme e del rito del Janaza, la preghiera funebre sarà riservata a pochi familiari, e l’imam si atterrà alle indicazion­i ministeria­li. L’Ucoii, oltre a una lista di cimiteri islamici in Italia e di agenzie per le onoranze funebri in grado di rispettare i canoni islamici, risponde a richieste di chiariment­i via Whatsapp (al numero 351 5101666) o sul sito www.ucoii.org .

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