Morti stranieri, lo stop ai voli intasa gli obitori
Tra le tante conseguenze del letale impatto della pandemia Covid 19 c’é anche, accanto all’impossibilità dei funerali per chi professa la religione cattolica, la parallela situazione creatasi per i decessi di persone di fede musulmana. I tentativi di contenere l’espandrrsi del contagio hanno paralizzato le rotte aeree e marittime dall’Italia con l’estero, comportando il fatto che i corpi di molti musulmani si stiano accumulando nelle celle dei vari obitori, generando così quella che l’Ucoii-Unione delle Comunità Islamiche d’Italia definisce «una nuova emergenza nell’emergenza» per «salme che in altri momenti sarebbero state rimpatriate in tempi ragionevoli». A complicare ci sono anche la carenza dei cimiteri islamici in Italia, e le strette regole comunali sui cimiteri che difficilmente permettono di ospitare defunti di altre province o regioni, rendendo ancor più ardua la sepoltura dei musulmani. L’ Ucoii sta allora lavorando con le Prefetture e il Ministero dell’Interno per poter agevolare la sepoltura dei defunti musulmani nei cimiteri islamici anche nei casi di provenienza da altre province o regioni. E a tutela del diritto di lutto e a garanzia di una degna sepoltura, l’Ucoii prepara anche istruzioni sulle ritualità funebri per la comunità islamica, comprese deroghe in emergenza sulle pratiche religiose: tra esse, per arginare il contagio, si ammette la sospensione del lavaggio delle salme e del rito del Janaza, la preghiera funebre sarà riservata a pochi familiari, e l’imam si atterrà alle indicazioni ministeriali. L’Ucoii, oltre a una lista di cimiteri islamici in Italia e di agenzie per le onoranze funebri in grado di rispettare i canoni islamici, risponde a richieste di chiarimenti via Whatsapp (al numero 351 5101666) o sul sito www.ucoii.org .