Supermercati, code e polemiche Sala: restano aperti, basta caos
Restano aperti. Come è stato fino a ieri, prima che anticipazioni prive di conferme trasformassero le strade intorno ai supermercati della città in code interminabili di persone con carrelli e trolley pronti per essere riempiti. Come davanti all’Esselunga di via Fauché, dove alle 7 del mattino la coda riempiva i quattro lati dell’intero isolato, con tempi di ingresso che superavano l’ora e mezzo. La grande distribuzione non riduce gli orari, se non qualche piccolo ritocco, come quello deciso da Esselunga, che nei giorni feriali anticipa la chiusura alle 20 e fissa l’orario di apertura domenicale dalle 8 alle 15, ma contemporaneamente ha aperto dei canali preferenziali per il personale sanitario e per i volontari che riceveranno la spesa a casa in tempi rapidi, «considerata l’importanza del loro servizio».
La notizia che nulla cambia per quanto riguarda alimentari e grande distribuzione ha rasserenato gli animi dopo una giornata di nervi tesi e di polemiche, anche se restano posizioni differenti tra chi vuole tutelare la salute dei lavoratori dei supermercati e chi, invece, ritiene che una contrazione dell’orario crei problemi non solo a chi affolla i supermercati, ma anche ai dipendenti, costretti a dover far fronte ad assembramenti senza rispetto delle distanze.
Ad aprire il fuoco è stato ieri mattina il sindaco, Beppe Sala, che davanti alle immagini degli assalti ai supermercati ha postato un video in cui chiede ai «colleghi politici» di evitare annunci preventivi che hanno come unico effetto quello di provocare «emotività», eufemismo per non pronunciare la parola «panico». Prima si facciano le cose e poi si parli. «Il rischio di annunci o semiannunci preventivi è un grande rischio — ha detto Sala —. Non so come ieri sia uscita la notizia di ridurre gli orari della grande distribuzione. Questa mattina si sono create file chilometriche fuori dai supermercati». Un concetto ribadito ieri sera al Tg1 dopo un nuovo incontro in videoconferenza con il governatore Fontana e gli altri sindaci dei capoluoghi. Di eventuali nuove restrizioni «ne stiamo parlando tra sindaci dei capoluoghi, e con Fontana. Per noi è sbagliato chiudere i supermarket la domenica perché già oggi ci sono code e affollamento e se riduciamo gli orari ci sarà più affollamento. Bisogna continuare con saggezza sapendo che via via si chiude, ma vanno preservate le filiere indispensabili, farmacie e alimentari». Quelle non indispensabili vanno chiuse. Sala spiega che nel vertice con in sindaci e Fontana, la richiesta di chiusura riguarda i tabaccai.