Sea, crollo di presenze. Investimenti dimezzati
Dai 70 mila passeggeri ai mille di ieri. Budget ridotto e dividendo a rischio. Vertice in Comune
Il crollo è stato repentino. Da un giorno all’altro Malpensa ha visto quasi azzerata la presenza dei passeggeri. Se nello stesso periodo dell’anno scorso i due terminal dello scalo ospitavano quotidianamente 70mila persone, giovedì le presenze al Terminal 2 (il Terminal 1 è stato chiuso) sono state 1.500. Ottanta movimenti in tutto, 35 di trasporto merci e 45 di passeggeri. Ieri la situazione era ancora peggiore: meno di mille passeggeri.
Covid 19 ha travolto per primo le infrastrutture di trasporto aeree. Frontiere chiuse, spostamenti limitati al minimo, sicurezza dei passeggeri, sicurezza del personale. Chiuso lo scalo di Linate, mentre Malpensa, sebbene a scartamento ridotto, resta l’unico aeroporto del Nord aperto insieme a quello di Venezia. Ieri i vertici di Sea, la società che gestisce i due scali, hanno illustrato la situazione ai consiglieri di Palazzo Marino (il Comune è azionista di Sea con il 54 per cento contro il 45 di F2i). Per contenere il contraccolpo, la società ha deciso di ridurre di quasi la metà gli investimenti previsti. «Abbiamo dovuto rivedere il piano per il 2020: era di oltre 170 milioni, sarebbe stato un anno record, lo abbiamo ridotto di oltre il 45% e oggi il budget è di 95 milioni» ha spiegato la presidente Micaela Castelli. E difficilmente ci saranno le condizioni economiche e patrimoniali per distribuire la seconda tranche del dividendo straordinario prevista per giugno. In pratica, verranno «congelati» 82 milioni di euro. «Lo stesso vale per il dividendo ordinario — continua Castelli — l’anno scorso abbiamo chiuso un bilancio che rispettava le aspettative, ora le certezze in parte sono venute meno. Qualora ci fossero miglioramenti miracolosi, con una crisi che si scioglierà come neve al sole, che consentissero di distribuire il dividendo, è possibile convocare subito l’assemblea». Per quanto riguarda i dipendenti, la Sea ha potuto usufruire delle norme già previste per le crisi del settore dovute a eventi improvvisi e quindi hanno già potuto mettere in atto la cassa integrazione straordinaria che attualmente riguarda il 50 per cento dei dipendenti, ma a rotazione riguarderà tutti. Membri del cda e dirigenti hanno deciso di tagliarsi lo stipendio.
Infine il capitolo sicurezza. Cordoglio per il dipendente morto per coronavirus che non aveva contatti con il pubblico e non avrebbe contagiato i colleghi. «Gli obiettivi sono chiari — conclude l’ad Armando Brunini — garantire massima sicurezza ai dipendenti e ai passeggeri rimasti, mitigare l’impatto economico per uscire dalla crisi più integri possibile».
I provvedimenti
Cassa integrazione per i dipendenti Dirigenti e cda si tagliano lo stipendio