Lomellina, il sindaco inventa un borgo
Monforte della Palude sarà villaggio medioevale: «Anche il cantiere un’attrazione»
Il sindaco di Gravellona Lomellina (Pavia), Franco Ratti, lancia l’idea di creare dal nulla una attrazione turistica per il suo paese di neanche tremila anime: un villaggio dell’anno Mille chiamato Monforte della Palude. «Ci vorranno anni — anticipa —, ma diventerà un villaggio incastellato del 1056, riprodotto fedelmente in tutto e per tutto». Già la sua costruzione, un «cantiere in movimento» con lavoratori veri ma tecniche dell’epoca, sarà aperto al pubblico, come un campo scuola. Il villaggio, che ha già un gonfalone a scacchi bianco-rossi con due pesci, verrà edificato nel parco dei Tre laghi. I primi contributi economici sono arrivati da fondazioni locali e da offerte volontarie.
GRAVELLONA LOMELLINA (PAVIA) Il sindaco di Gravellona ci prova in tutti i modi, ma non è facile portare visitatori in un paese di neanche 3 mila anime e che non ha particolari attrazioni turistiche. Non bastano certo le cento riproduzioni di quadri di fine Ottocento appese sulle facciate delle case, né una pista ciclabile collegata con Vigevano e, in futuro, anche con Milano. Neppure i murales d’autore commissionati ad una serie di artisti. L’ultima idea è far sorgere dal nulla un villaggio dell’anno Mille chiamato Monforte della Palude.
A illustrare il progetto è Franco Ratti, primo cittadino al sesto mandato complessivo di Gravellona Lomellina. «Ci vorranno anni — anticipa —, ma diventerà un villaggio incastellato del 1056, riprodotto fedelmente in tutto e per tutto. La costruzione è immaginata come un vero e proprio “cantiere in movimento”. Lavoratori “veri” all’opera con le tecniche dell’epoca. Il maniscalco, il fabbro, il fattore, l’oste. L’idea è che l’attrazione turistica non sia solo il villaggio concluso, ma prima di tutto il cantiere che lo edificherà. Infatti, apriremo al pubblico proprio durante la realizzazione. Chi verrà a Gravellona potrà vedere come si costruisce un borgo medievale e, volendo, potrà lavorarci come in un campo scuola».
Monfort de la Palü, così si chiamerà il villaggio in dialetto lomellino, che ha già anche una gonfalone a scacchi bianco-rossi con due pesci, verrà edificato nel parco dei Tre laghi. Un’area che fino a trent’anni fa non esisteva. Anch’essa nata dal nulla, come il villaggio medievale, e che adesso è una delle più frequentate del territorio per picnic e momenti ricreativi. I visitatori sfiorano i 40 mila annui.
Qui, il vulcanico sindaco Ratti ha fatto installare anche un dolmen e un cromlech di granito. Si tratta di un osservatorio astronomico preistorico funzionante. Per accrescere la suggestione del racconto, il sindaco ha pure scritto un romanzo storico intitolato come il nome del futuro villaggio: «Monforte della palude». Il protagonista del libro è l’eretico Pietro, personaggio di fantasia che prenderà vita quando il borgo verrà inaugurato.
I detrattori, che non mancano, hanno bollato il progetto come «visionario» e forse lo è, visti gli anni di lavoro necessari per la realizzazione e l’investimento economico richiesto. Di Monforte della Palude se ne parla dal 2018, ma non si sa quando ci sarà l’inaugurazione, manca un cronoprogramma. I primi contributi economici sono arrivati da alcune fondazioni locali e dalle offerte volontarie.
Alcuni professionisti del luogo hanno donato gratuitamente i loro progetti. La stima totale solo per i materiali è di 2 milioni di euro.
Gran parte del paese sembra comunque crederci. Diversi volontari, prima delle restrizioni per l’epidemia, avevano già iniziato i lavori nel cantiere. Come il signor Domenico Casuscelli, diventato notario dominicus. «Siamo alla fase embrionale — spiega —, sono state collocate una recinzione, due cancellate, i primi cartelloni informativi e grosse pietre per le fondamenta del mercato coperto. Abbiamo effettuato delle prove geologiche, andate a buon fine, per ragioni di sicurezza. Non c’è dubbio che i volontari non siano mai abbastanza e che ne servirebbero altri. Persone appassionate di Medioevo o con competenze in merito, che vogliano rimboccarsi le maniche». Saranno ben accette anche donazioni in denaro. A Gravellona è normale. Tutto ormai, gestione del parco dei Tre laghi compresa, si basa sul volontariato civico e sulla generosità.
Progetto visionario Molti residenti hanno aderito con donazioni e offrendosi come volontari per i lavori