Il treno e la catena dei contagi contestata
Resto disorientato dalla lettura dell’articolo intitolato «Il treno e la linea del contagio». Quali sono i dati, i fatti, le fonti scientifiche, le evidenze alla base della fantasiosa ricostruzione operata dal giornalista? Non si capisce. Come si giustificano i «salti temporali» tra la data dell’incidente al treno, l’evidenza dei focolai e i contagi tra gli operatori di polizia? Nulla si dice nell’articolo. A dimostrazione di quanto sia infondata la teoria proposta riporto un solo dato, oggettivo e pubblico: il primo operatore della Polizia di stato risultato positivo al Covid-19 ha contratto il virus dopo aver frequentato un locale a Codogno alla fine di febbraio, ben oltre i tempi di eventuale incubazione se si parla dell’incidente ferroviario. Nessun poliziotto è stato tenuto in servizio se ha avuto contatti con persone affette da Covid-19 o sospette di esserlo. Il nostro personale, oltre che dalle Asl, è controllato dal servizio sanitario interno che ha diramato circolari esplicative già da gennaio e distribuito i dispositivi di protezione individuale per tutte le situazioni a rischio. Nessuna procedura di profilassi ha violato il principio di massima precauzione. A oggi sono più di mille i provvedimenti di quarantena nei riguardi del nostro personale, che può far rientro in servizio solo quando non vi sia alcun rischio di contagio. In questo momento così difficile è fondamentale la massima trasparenza nella comunicazione, ma è altrettanto importante che le informazioni diffuse siano verificate.
Confermo quanto scritto, sulla base di testimonianze anche di vostri uomini, poliziotti che lavorarono nei giorni del deragliamento del treno. In quel periodo in Italia non c’era la «presa di coscienza» dell’emergenza virus, un’emergenza sulla quale, ancora oggi, mancano certezze medicoscientifiche specie sull’origine del contagio. Resta confermato che successivamente, nei giorni della «zona rossa» di Lodi, non tutte le misure di sicurezza per gli operatori, compresi i vostri, furono adottate, anzi. (a.ga.)