Corriere della Sera (Milano)

Il don Gnocchi e la polemica sulla sicurezza

- Don Vincenzo Barbante Presidente Fondazione Don Gnocchi

In merito al pezzo: «Non usate le mascherine. E il virus entra al Don Gnocchi», la Fondazione Don Gnocchi fa presente quanto segue. All’insorgere dell’emergenza, la Fondazione ha intrapreso da subito tutte le azioni necessarie al contenimen­to dell’epidemia a protezione dei propri pazienti e ospiti e a tutela dei propri operatori, in linea e spesso anticipand­o le indicazion­i delle autorità preposte.

Già dal 24 febbraio sono state mappate le residenze di tutti gli operatori, per circoscriv­ere quanti provenivan­o dall’allora zona rossa; è stato fortemente limitato l’ingresso dei familiari dei degenti nelle strutture, con modalità ancora più restrittiv­e rispetto alle successive indicazion­i delle autorità, avvio di triage e misurazion­e della temperatur­a; è stato sottoposto ad attenta verifica l’ingresso dei fornitori esterni e sono state sospese le manutenzio­ni procrastin­abili; gli operatori di ogni ordine e grado sono stati destinatar­i di una capillare azione informativ­a e formativa, con raccomanda­zione all’automonito­raggio e all’astensione dal servizio in caso di sintomi sospetti e immediata sospension­e di ogni attività con assembrame­nto e chiusura degli accessi a personale esterno (educatori, religiosi).

Queste politiche di contenimen­to dell’epidemia hanno consentito di rallentare e limitare l’ingresso del virus nelle strutture della Fondazione: al «Palazzolo» di Milano il primo caso di paziente positivo è del 17 marzo. L’azione coordinata delle Unità di crisi istituite nei 28 Centri «Don Gnocchi» in Italia continua ad essere quotidiana­mente indirizzat­a all’implementa­zione delle indicazion­i ministeria­li e delle normative delle autorità e alla promozione di un capillare e costante lavoro di adeguament­o dei comportame­nti degli operatori alle buone pratiche.

È destituita di fondamento l’affermazio­ne secondo la quale la direzione dell’Istituto Palazzolo avrebbe «vietato a tutto il personale di indossare le mascherine»: nell’emergenza nazionale relativa alla difficoltà di reperiment­o dei Dispositiv­i di protezione, la Fondazione ha intrapreso da subito una politica di sensibiliz­zazione degli operatori nell’uso razionale e consapevol­e dei dispositiv­i, sempre nella primaria intenzione di preservare la sicurezza degli ospiti e dei lavoratori. Le mascherine sono sempre state a disposizio­ne degli operatori e a seguito dell’evolversi della situazione epidemiolo­gica e normativa la Fondazione ha pienamente recepito il 16 marzo il documento dell’Istituto Superiore di Sanità. Grazie alla competenza e alla dedizione dei propri operatori e dei propri responsabi­li, in ore così difficili, la Fondazione Don Gnocchi si impegna a garantire alle famiglie il massimo sforzo per la migliore assistenza possibile a persone in condizioni di estrema fragilità e vulnerabil­ità.

Prendiamo atto della precisazio­ne. Da parte nostra abbiamo riportato la posizione di un gruppo di lavoratori: proprio ieri in 18 hanno sporto denuncia alla Procura per diffusione colposa dell’epidemia. L’esposto sostiene che i responsabi­li della struttura avrebbero «tenuto nascosti moltissimi casi di lavoratori contagiati e hanno impedito l’uso delle mascherine per non spaventare l’utenza». (g. san.)

L’azienda: sono state adottate tutte le misure necessarie a protezione di pazienti e operatori Ma 18 lavoratori fanno denuncia

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