Formazione sportiva
Placcaggi e corse, la meta è online Bimbi e ragazzi a lezione di rugby dagli allenatori «tutor» in video
La leggenda attribuisce a William Webb Ellis, l’invenzione del rugby, nell’omonima città inglese: nel 1823, in occasione di una partita di football, lo studente, correndo, raccolse la palla con le mani per poi schiacciarla oltre la linea di fondo campo urlando «meta!». Ispirandosi all’autore di quel gesto rivoluzionario e con la stessa filosofia innovativa, la A.S. Rugby Milano, la società con sede al centro sportivo Curioni di via Circonvallazione, nei pressi dell’Idroscalo, risponde all’invito #iorestoacasa del Governo.
L’iniziativa lanciata dallo storico club nato nel 1945 si chiama appunto, «Rugby Milano Webb», e nasce per affrontare questo difficile periodo di emergenza sanitaria, trasferendo dal campo al computer (anche al cellulare) gli ideali sui quali si fonda questo nobile sport. «Siamo stati obbligati allo stop, come tutte le società sportive — spiega Filippo Bellati responsabile del centro sportivo — però non ci siamo fatti trovare impreparati, e abbiamo messo in campo una piattaforma Google G Suite, già pronta all’uso, all’interno della quale è stato attivato un servizio creato per l’interazione e la gestione a distanza della formazione scolastica e che abbiamo personalizzato per la formazione sportiva. Non era più possibile il contatto fisico e abbiamo convertito sulla rete i modi per soddisfare l’esigenza di socialità». Dopo il blocco governativo dell’attività agonistica, a tempo di record, in una sola settimana, lo staff tecnico della società ha realizzato e pubblicato contenuti di qualità, esercizi e interazioni per rispondere alle differenti esigenze degli atleti dalla categoria under 5 fino alla categoria under 18. «I servizi sono rivolti a tutti i nostri 700 tesserati — spiega Matteo Samaden, responsabile rugby infanzia —, dal nido ai seniores. Abbiamo dotato tutti di un account per entrare nella piattaforma dedicata. Ogni classe ha un responsabile che aggiorna i contenuti, con video di motoria e esercizi pratici. Praticamente ci siamo trasferiti dal campo al video, per non perdere lo spirito di questo sport, che è quello di sostenere i ragazzi con le loro famiglie, seguendo sempre una filosofia di socialità».
La risposta degli iscritti è stata buona. «Abbiamo già attivato tutti i corsi — afferma Samaden —, anche psicomotricità per i bambini dai 2 ai 3 anni e mezzo, propedeutici alla palla ovale. Ci sono già 200 atleti delle nostre giovanili e mini-rugby attivi che fanno i compiti e gli allenamenti in video conferenza».