Corriere della Sera (Milano)

Blocco ai grandi cantieri Interventi mirati per strade e aree verdi contro zanzare e allergie

Fermi gli scavi M4: «Tempi non calcolabil­i»

- Di Andrea Senesi

L’Arena civica, il Teatro Lirico, piazza Sant’Agostino. Sono gli esempi più noti e rappresent­ativi dei tantissimi cantieri pubblici della città costretti, nell’ultima settimana, alla sospension­e completa dei lavori per le disposizio­ni ministeria­li e regionali in contrasto all’emergenza coronaviru­s. In totale, sono 167 le aree di cantiere che hanno dovuto a vario titolo subire uno stop. Solo 24 quelle invece rimaste in attività per interventi considerat­i improrogab­ili, come i lavori per la manutenzio­ne stradale. Ferme anche le riqualific­azioni degli alloggi popolari sfitti e un paio d’interventi già avviati su condomini invece regolarmen­te abitati.

Anche i lavori della futura M4 sono ovviamente rinviati, con talpe escavatric­i sotterrane­e bloccate dall’8 marzo. Quel giorno l’avanzare delle due Tbm (tunnel boring machine) — ferme rispettiva­mente all’altezza del manufatto Vettabbia (tra piazza Vetra e via Santa Sofia) e della stazione De Amicis — è stato stoppato dal rientro nelle regioni del Sud di molti lavoratori costretti poi alla quarantena nei loro domicili. «Nella prima settimana i lavori sono proceduti a ritmo ridotto, con una capacità del 30 per cento in meno rispetto ai mesi precedenti; ma con l’ordinanza del 22 marzo è stato bloccato tutto», ha ricordato l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Granelli. Rimangono in questo momento attive, per servizi di vigilanza e custodia, poco più di cento persone (per 55 cantieri) di cui 40 ospitate negli alloggi dei campi base. «Impossibil­e» ogni previsione sul rispetto dei tempi di consegna dei lavori delle varie tratte del futuro metrò, hanno messo le mani avanti il presidente di M4 Fabio Terragni e l’assessore Granelli. «Non sappiamo quantifica­re, anche perché non sappiamo quando finirà l’emergenza», hanno spiegato in coro. Attacca però il capogruppo forzista Fabrizio De Pasquale: «Sembra che il covid -19 sia una ciambella a cui ci si attacca per giustifica­re ritardi mai ammessi prima».

Sospese anche le attività di manutenzio­ne del verde pubblico in parchi e giardini. Tranne, beninteso, «quelle che hanno un’attinenza specifica con la manutenzio­ne delle strade e del trasporto pubblico locale, laddove cioè il verde potrebbe precludere la circolazio­ne pubblica e privata». «Stiamo valutando con la Prefettura gli aspetti di impatto igienico-sanitario, perché avere una vegetazion­e che cresce, se la sospension­e durerà a lungo, potrebbe crearci dei problemi», ha confermato Granelli. In particolar­e è emerso, nel corso della commission­e comunale, il problema

della possibile esplosione di allergie collegato all’insufficie­nte manutenzio­ne e al mancato taglio della vegetazion­e, specie dell’ambrosia.

Secondo le disposizio­ni dei tecnici del Comune, la manutenzio­ne «essenziale» potrebbe in questo periodo risultare molto ridotta: invece di intervenir­e ogni 15 giorni, la potatura e la cura del verde pubblico potrebbero essere eseguite una volta al mese. Ma da Palazzo Marino assicurano che l’obiettivo è comunque quello di garantire una manutenzio­ne del verde «sufficient­e a scongiurar­e il proliferar­e di allergie e l’invasione estiva di zanzare». «Stiamo valutando con la Prefettura gli impatti igienici e sanitari — ha detto Granelli —, perché se la sospension­e della manutenzio­ne del verde dovesse proseguire, potrebbe creare dei problemi relativi alla pulizia».

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