Blocco ai grandi cantieri Interventi mirati per strade e aree verdi contro zanzare e allergie
Fermi gli scavi M4: «Tempi non calcolabili»
L’Arena civica, il Teatro Lirico, piazza Sant’Agostino. Sono gli esempi più noti e rappresentativi dei tantissimi cantieri pubblici della città costretti, nell’ultima settimana, alla sospensione completa dei lavori per le disposizioni ministeriali e regionali in contrasto all’emergenza coronavirus. In totale, sono 167 le aree di cantiere che hanno dovuto a vario titolo subire uno stop. Solo 24 quelle invece rimaste in attività per interventi considerati improrogabili, come i lavori per la manutenzione stradale. Ferme anche le riqualificazioni degli alloggi popolari sfitti e un paio d’interventi già avviati su condomini invece regolarmente abitati.
Anche i lavori della futura M4 sono ovviamente rinviati, con talpe escavatrici sotterranee bloccate dall’8 marzo. Quel giorno l’avanzare delle due Tbm (tunnel boring machine) — ferme rispettivamente all’altezza del manufatto Vettabbia (tra piazza Vetra e via Santa Sofia) e della stazione De Amicis — è stato stoppato dal rientro nelle regioni del Sud di molti lavoratori costretti poi alla quarantena nei loro domicili. «Nella prima settimana i lavori sono proceduti a ritmo ridotto, con una capacità del 30 per cento in meno rispetto ai mesi precedenti; ma con l’ordinanza del 22 marzo è stato bloccato tutto», ha ricordato l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Granelli. Rimangono in questo momento attive, per servizi di vigilanza e custodia, poco più di cento persone (per 55 cantieri) di cui 40 ospitate negli alloggi dei campi base. «Impossibile» ogni previsione sul rispetto dei tempi di consegna dei lavori delle varie tratte del futuro metrò, hanno messo le mani avanti il presidente di M4 Fabio Terragni e l’assessore Granelli. «Non sappiamo quantificare, anche perché non sappiamo quando finirà l’emergenza», hanno spiegato in coro. Attacca però il capogruppo forzista Fabrizio De Pasquale: «Sembra che il covid -19 sia una ciambella a cui ci si attacca per giustificare ritardi mai ammessi prima».
Sospese anche le attività di manutenzione del verde pubblico in parchi e giardini. Tranne, beninteso, «quelle che hanno un’attinenza specifica con la manutenzione delle strade e del trasporto pubblico locale, laddove cioè il verde potrebbe precludere la circolazione pubblica e privata». «Stiamo valutando con la Prefettura gli aspetti di impatto igienico-sanitario, perché avere una vegetazione che cresce, se la sospensione durerà a lungo, potrebbe crearci dei problemi», ha confermato Granelli. In particolare è emerso, nel corso della commissione comunale, il problema
della possibile esplosione di allergie collegato all’insufficiente manutenzione e al mancato taglio della vegetazione, specie dell’ambrosia.
Secondo le disposizioni dei tecnici del Comune, la manutenzione «essenziale» potrebbe in questo periodo risultare molto ridotta: invece di intervenire ogni 15 giorni, la potatura e la cura del verde pubblico potrebbero essere eseguite una volta al mese. Ma da Palazzo Marino assicurano che l’obiettivo è comunque quello di garantire una manutenzione del verde «sufficiente a scongiurare il proliferare di allergie e l’invasione estiva di zanzare». «Stiamo valutando con la Prefettura gli impatti igienici e sanitari — ha detto Granelli —, perché se la sospensione della manutenzione del verde dovesse proseguire, potrebbe creare dei problemi relativi alla pulizia».