Corriere della Sera (Milano)

Le casalinghe di Cocquio tagliano e cuciono le mascherine fai da te

«Reclutate» dal Comune: prodotti 250 pezzi

- Di Andrea Camurani

Per aver cucito un bottone non si diventa sarti, recita un proverbio. Eppure, nel momento del bisogno, saper anche solo mettere assieme ago e filo può fare la differenza per aiutare a superare le difficoltà, se non addirittur­a a salvare una vita. Un concetto colto al volo dalle casalinghe di Cocquio Trevisago, 5 mila abitanti nel Varesotto. Anche qui, come avviene quasi dappertutt­o, le mascherine risultano introvabil­i e il Comune ha dunque chiesto aiuto ai cittadini per proteggere i compaesani più esposti al virus. «Abbiamo bisogno di mascherine in stoffa lavabili da destinare agli over 65, chi avesse una macchina da cucire e del cotone, si faccia avanti». L’appello ha dato i frutti sperati e sono oltre 250 le mascherine realizzate e già in distribuzi­one.

Merito di mani veloci ed esperte che in poco tempo hanno raggiunto l’obiettivo sperato. «Faccio da sempre lavori di cucito e quando ho visto il messaggio di aiuto ho dato la mia disponibil­ità», racconta Rosmarie, classe 1959, volontaria della Croce Rossa Italiana dal 2003 che proprio dalla sua esperienza nel settore del soccorso in emergenza ha trovato l’ispirazion­e per il «taglio» della protezione fatta in casa. «Ho copiato la forma di quelle chirurgich­e che si trovano anche nei pronto soccorso o in ambulanza e le ho realizzate con due strati di cotone, azzurro fuori e bianco all’interno, dotate di elastici. Ne ho fatte 32 al giorno: è il numero di rettangoli di stoffa che escono da una divisione dei teli in cotone che avevo».

Vecchie lenzuola, federe e tovaglie per anni rimaste in fondo ai cassetti tornano in pista per una seconda vita. Non solo i residenti hanno risposto all’appello: una signora di Chiavari che non ha tagliato i ponti col paese d’origine ne ha realizzate un centinaio già spedite dalla Liguria. «Queste mascherine in cotone lavabile, e quindi riutilizza­bili, non sono un presidio medico e non possono certamente sostituire le regole imposte come le uscite da casa, la distanza da mantenere e le norme igieniche da adottare in questo particolar­e periodo. Ma possono servire da supporto alle corrette norme di isolamento», ricorda Danilo Centrella, sindaco del paese e chirurgo.

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Al lavoro Rosmarie, classe 1959, realizza mascherine in casa

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