Corriere della Sera (Milano)

Dagli stand per le fiere agli scudi «Difendiamo farmacisti e cassieri»

- S. Lan.

Si può partire dal nome. Perché dice praticamen­te tutto: «Covistop». Una barriera anti-coronaviru­s, pensata per proteggere dal contagio coloro che operano a stretto contatto con il pubblico e sono costretti a non lasciare il proprio luogo di lavoro. Sottile, ma che in tempi come questi diventa un muro.

Però è bello come la Eurostands, azienda di Cavenago, in Brianza, sia riuscita a passare in pochi di giorni dalle forniture per Alessi o Armani a quelle per chi è rimasto in trincea, spesso disarmato. «Facevamo stand, allestimen­ti — racconta l’ad Maurizio Cozzani, 50 anni —. Quindici giorni fa, ancora prima del decreto del Governo, abbiamo iniziato ad incassare la serie di cancellazi­oni e rinvii di tutte le grandi fiere che servivamo: dal Salone del Mobile al Vinitaly. Con 120 operai mi sono detto: “O mi invento qualcosa o sbattiamo”».

Cozzani è riuscito a dare forma alla prima ipotesi. Grazie all’idea che gli ha dato l’architetto Alessandro Ballocchi che conosceva da vicino quello che spesso è il primo baluardo della sanità, la farmacia. Disperati perché indifesi. I tempi erano brevissimi. «Avendo il personale, in due giorni abbiamo ragionato se e come potevamo convertire la produzione. Ho scatenato l’entusiasmo tra gli operai e pure ricevuto il sostegno dei sindacati interni che già temevano scenari catastrofi­ci. L’obiettivo è quello di tutelare la messa in sicurezza del nostro sito produttivo andando a ricercare alternativ­e che ci consentono di mantenere in moto i nostri macchinari durante questi difficili giorni che il nostro settore sta affrontand­o», aggiunge Cozzani. In pochi giorni è partita la prima produzione di barriere para-fiato spedita in farmacie di tutto il Paese. Un prodotto semplice, in plexiglass. Impermeabi­le, riciclabil­e, che può essere installato autonomame­nte. Eurostands riesce a produrlo nel giro di 24 ore. Per le poste, le banche, l’ufficio comunale di Cavenago. Ieri è arrivata anche la richiesta da parte di Autogrill. Praticamen­te tutti quelli che non sono chiusi in casa. «Ho già inviato alle prefetture i dettagli». A voler guardare un po’ più in là, oltre l’ostacolo, nascono altri ragionamen­ti. «Negli ultimi anni la tendenza era quella di abbattere le barriere. Anche molte banche avevano rimosso i vetri antirapina. Credo che questa epidemia cambierà il modo di progettare le aree comuni. Tornerà la necessità di creare divisioni, ma questa volta il bisogno di sicurezza dipenderà da questioni sanitarie».

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Una delle barriere «para-fiato» di Eurostands installata in farmacia
La barriera Una delle barriere «para-fiato» di Eurostands installata in farmacia

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