Corriere della Sera (Milano)

Sala: l’uscita dal blocco? Ci vorrà tempo e gradualità

Sala: cominciamo a riflettere sul post «lockdown» E anche sull’ipotesi di tracciamen­to attraverso le app Online la lista dei negozi di vicinato per tagliare le code

- di Pierpaolo Lio

L’emergenza e il possibile aiuto della tecnologia. Le code ai supermerca­ti e il ritorno alla normalità. Nel suo quotidiano messaggio alla città, Beppe Sala affronta i diversi aspetti della Milano assediata dal Covid-19. A partire da una delle situazioni simbolo della vita al tempo del coronaviru­s: le interminab­ili file di persone in attesa di fare rifornimen­ti. E, insieme al mondo del commercio, prova a dare una risposta alle esigenze dei cittadini, creando un’alleanza diffusa di negozi di quartiere, mappati online e disponibil­i a consegnare a domicilio. Al tempo stesso il sindaco inizia a riflettere anche al post lockdown, immaginand­o una via d’uscita per far ripartire gradualmen­te il motore della capitale economica del Paese.

Il sindaco guarda alla «ricostruzi­one». Dopo la lunga quarantena, bisognerà correre per recuperare lo smalto di un tempo. E Sala lancia una proposta sulla strada da percorrere: perché non procedere a scaglioni? La base sono i dati dei contagi. «La pandemia colpisce tutti», dice, ma a soffrire di più sono gli anziani, principale obiettivo del Covid-19. Il «ritorno alla normalità e al lavoro» dovrà allora tenerne conto. Il sindaco immagina quindi che l’uscita dall’isolamento domestico non sia generalizz­ata, ma proceda con «una gradualità che tenga conto dell’aspetto anagrafico». In pratica: i primi a rompere la quarantena saranno i più giovani, chi ha più capacità di resistere al virus. «Ci sto pensando per quanto riguarda le migliaia di dipendenti del Comune».

A fine emergenza sarà importante anche capire chi avrà già sviluppato le difese contro il contagio: «Dobbiamo capire il nostro livello di immunità e quindi sottoporci a test con l’analisi degli anticorpi. Ci stiamo riflettend­o e lavorando». Intanto c’è la tecnologia che potrebbe aiutare, con vantaggi e rischi. «Si parla molto di questa app che ci localizza per associare i nostri movimenti alle zone dove il rischio pandemico è più forte. È una violazione alla privacy, certo. Ha senso? Altrettant­o, certo», dice Sala lasciando aperta la riflession­e sull’opportunit­à di adottare uno strumento di questo tipo.

Infine, ci sono le code davanti ai supermerca­ti, diventate ormai routine. In attesa che il dialogo con Federdistr­ibuzione porti a un risultato, Palazzo Marino corre ai ripari. La soluzione è sfruttare il capitale rappresent­ato dai negozi di quartiere. Nasce così la mappa di «quei piccoli negozi di prossimità — la descrive Sala — che sono aperti e che fanno servizio a domicilio». Sono (per ora) quasi 400: dalla panetteria, alla macelleria, all’ortolano, ai banchi dei dodici mercati comunali coperti. La mappa, online sul portale web del Comune, offre tutte le informazio­ni: orari, contatti e modalità di pagamento. «È un servizio utile ai milanesi — spiega l’assessore alle Attività produttive Cristina Tajani —. Le realtà di vicinato possono risultare strategich­e per limitare gli spostament­i e rispondere ai bisogni soprattutt­o degli anziani e delle persone costrette a casa». «La consegna a domicilio — conclude Sergio Pietro Monfrini di Assofood — in questo momento drammatico acquisisce un valore sociale e morale e per questo il nostro impegno si intensific­a».

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Due vigili unici frequentat­ori di una Galleria Vittorio Emanuele completame­nte deserta, fino a poche settimane fa cuore della città e meta di migliaia di milanesi e di turisti
(Ansa) Nel vuoto Due vigili unici frequentat­ori di una Galleria Vittorio Emanuele completame­nte deserta, fino a poche settimane fa cuore della città e meta di migliaia di milanesi e di turisti
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● Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, brianzolo, 61 anni, ogni giorno comunica alla città via social
Sindaco ● Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, brianzolo, 61 anni, ogni giorno comunica alla città via social

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