Affaristi, trappole e prezzi lievitati Il rischio truffa dietro le forniture
Gli acquisti d’urgenza all’estero
Protezione civile, la Regione Lombardia si mette alla ricerca di mascherine, guanti tute, respiratori, ventilatori, refrigeratori per il sangue e ogni altro strumento diventato di colpo prezioso per gli ospedali chiamati alla resistenza contro il virus. Si presenta un mediatore, italiano, che tratta prodotti di fabbricazione turca: offre 4 milioni di mascherine al prezzo di 7 milioni e 200 mila euro. In quel momento c’è un disperato bisogno di quelle protezioni, negli ospedali e ovunque. «La Protezione civile nazionale che avrebbe dovuto farsi carico dei fabbisogni non ha dato ri
sposte adeguate — polemizza Caparini — basti pensare che in questo mese da Roma ne sono arrivate 2,1 milioni di mascherine contro i 10 milioni distribuiti».
Gli avvoltoi del business non perdono l’occasione: il trader offre mascherine chirurgiche pronta consegna dalla Turchia ma pretende il pagamento anticipato. La centrale acquisti della Regione (Aria) ha l’ordine di recuperare materiali fondamentali e procede al pagamento. Ma da quel momento inizia un balletto di rinvii e di nuove condizioni quando Caparini chiede di poter ritirare la merce direttamente in magazzino. «Ci siamo resi conto che non c’era nulla — racconta l’assessore — allora abbiamo sequestrato il conto e riportato i soldi a casa, anche grazie alla tempestiva azione della Procura della Repubblica».
Insomma, reperire materiali non è solo questione di soldi e di prodotti, di domanda e offerta. «Ci troviamo di fronte una selva di intermediari e di figure che si presentano a vario titolo — racconta ancora Caparini — Basti pensare che Aria ha ricevuto più di 17 mila mail di offerta. E lì in mezzo trovare il fornitore con il prodotto certificato, con modalità di pagamento congrue, tempi di consegna certi, quantità garantite e prezzi di mercato diventa la ricerca del classico ago nel pagliaio». E l’assessore spiega anche che fino a poco tempo fa «una mascherina chirurgica a tre veli prima dell’emergenza costava da 1 a 4 centesimi e ora è difficile averla a meno di 40 centesimi. L’epidemia di Covid-19 ha prodotto maggiorazioni di prezzo da mille a 4 mila volte». E la chiusura delle dogane di India e Turchia ha fatto saltare alcuni ordini, dirottati verso la Cina. «Ma in Lombardia abbiamo due campioni nazionali come Mediberg e Bls — sottolinea Davide Caparini — che stanno producendo a ritmo serrato con efficienza e onestà. Avrebbero potuto approfittarne e invece si sono messi al servizio della collettività».
Il trader turco
Offriva mascherine con pagamento anticipato e poi è scomparso: denuncia alla Procura