Nuova task-force al Buzzi acquista strumenti medici da prestare a chi ha bisogno
«Serviranno poi ad ampliare il polo dei bambini»
Medici rimasti senza camice monouso, che si proteggono indossando dei sacchetti della spazzatura. È successo nei giorni scorsi, in un ospedale lombardo e rischia di succedere ancora: un’immagine eloquente della pressione a cui sono sottoposti gli ospedali in questi giorni: mancano i posti letto nei reparti di terapia intensiva. E manca il materiale di consumo. Così, gli sforzi di contenimento dell’infezione rischiano di essere vanificati, con esiti tragici.
Ma proprio per agevolare gli ospedali nel reperire questi materiali irrinunciabili, è nato un nuovo piano d’azione, con una task force di venti persone, dedicata proprio alla ricerca di soluzioni alla scarsità di strumentazioni e presidi medicali. È la task force della Fondazione Buzzi: l’ente, dedicato alla promozione e alla ricerca scientifica per la salute materno-infantile, di fronte alla pandemia scende in campo accanto alle istituzioni e agli ospedali, per agevolare la reperibilità di ciò che serve.
Le donazioni non solo aiuteranno i reparti in affanno, ma sosterranno anche la realizzazione del Nuovo Grande
Buzzi, primo nosocomio in Italia «x-ray free». La task force lavora 24 ore su 24 per individuare sul mercato internazionale i materiali necessari e più urgenti.
Questi vengono poi acquistati grazie ai fondi versati dai benefattori e, d’intesa con il commissario straordinario e le istituzioni, concessi in utilizzo alle strutture sanitarie.
Tra queste, anche il neonato Centro Operativo Dimessi, progettato dal professor Gian Vincenzo Zucotti, che da lunedì scorso monitora la salute dei pazienti dimessi per Covid-19.
Al termine della pandemia, buona parte delle apparecchiature fornite agli ospedali saranno riutilizzate nel Nuovo Grande Buzzi. A coordinare il tutto, una cabina di regia diretta dal presidente della Fondazione Stefano Simontacchi e di cui fanno parte la dottoressa Ida Salvo (ex primario della Terapia Intensiva del Buzzi) e il professor Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina dell’Università Statale. Nel comitato d’onore della Fondazione, invece, figurano Patrizia Grieco,
Urbano Cairo, Kelly Russel Catella, Lina Sotis, Salvatore Veca, Manuela Vicari Acone e Giuseppe Falco.
«Siamo determinati a intervenire per soddisfare le emergenze assolute ed indifferibili, nelle quali si trovano così spesso, in questi giorni, molti ospedali. Per fare questo, abbiamo bisogno di fondi importanti che ci consentano di sfruttare appieno la nostra snellezza e velocità — sottolinea il presidente dellai Fondazione Buzzi, Stefano Simontacchi —. Chi dona ora dona due volte. Perché utilizzeremo le donazioni per mettere a disposizione degli ospedali che più ne hanno bisogno strumentazioni che poi serviranno per il Nuovo Grande Buzzi e le strumentazioni che dovessero essere in eccesso saranno invece vendute per finanziarlo o donate per creare nuovi posti di terapia intensiva pediatrica in Italia: non è accettabile che l’80 per cento dei bambini venga operato in strutture per adulti, quando le statistiche ci dicono che un bambino trattato in terapia intensiva pediatrica ha il 33 per cento di possibilità in più di sopravvivere».