Corriere della Sera (Milano)

«Il servizio sarà potenziato Nonni e disabili al primo posto»

- Sami Kahale Ceo Esselunga

Gentile redazione, abbiamo letto la lettera della signora Modesti sulle difficoltà di fare la spesa online. Fin dal primo momento di questa emergenza, Esselunga ha profuso ogni sforzo per cercare di offrire un servizio all’altezza delle aspettativ­e dei suoi clienti, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza sanitaria che la situazione imponeva. Il nostro ecommerce ha avuto una crescita esponenzia­le della domanda con richieste che oggi sono 10 volte superiori al normale. Attualment­e stiamo gestendo due criticità. La prima è che oggi solo una persona su 10 ha la probabilit­à di trovare uno slot di consegna entro due settimane; a tal

La logistica

«Uno dei 2 magazzini milanesi si è fermato, ma ora il problema è superato»

proposito siamo impegnati a incrementa­re la nostra capacità di consegna, aumentando i punti di preparazio­ne delle spese e la flotta, in condizioni — come si può immaginare — tutt’altro che facili. Siamo purtroppo consapevol­i che queste misure saranno d’aiuto ma non potranno risolvere nella sua totalità il problema, considerat­e le eccezional­i richieste. La seconda criticità riguarda la sola zona di Milano, in cui sono presenti due magazzini web attivi 24 ore su 24. Purtroppo, abbiamo dovuto chiuderne uno per 12 giorni, riducendo così la capacità del 50% nel periodo di maggior bisogno. Durante questo periodo abbiamo comunque potenziato le consegne per Milano da altre città con un importante ponte logistico che stiamo valutando di mantenere attivo per supportare le richieste. Oggi il magazzino ha riaperto e quindi a breve saranno disponibil­i ulteriori slot per la prenotazio­ne della spesa online. Stiamo sviluppand­o una corsia preferenzi­ale per le persone diversamen­te abili e per gli anziani. Stiamo facendo del nostro meglio, in una situazione di emergenza molto complessa e confidiamo nella comprensio­ne dei nostri clienti, affinché la spesa e il rifornimen­to di generi alimentari — per cui non c’è problema di approvvigi­onamento per la grande distribuzi­one organizzat­a — siano garantiti nel modo migliore, come un vero e proprio servizio pubblico.

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