Corriere della Sera (Milano)

Tessere, firme e video Dai sindaci del Pavese la «tolleranza zero» per la spesa selvaggia

Controlli nei market: la scusa degli acquisti

- Di Eleonora Lanzetti

PAVIA Code chilometri­che per far scorta di beni di prima necessità, e sindaci alle prese con provvedime­nti ed ordinanze da far rispettare. È la dura battaglia di chi ogni giorno amministra i piccoli centri e si vede costretto a scendere in strada a distribuir­e avvisi e regolament­i, ad impugnare un megafono per farsi ascoltare. L’escamotage per aggirare l’obbligo della quarantena è quello della spesa. Per salvaguard­are la salute dei cittadini, oltre ai termoscann­er introdotti da Esselunga per misurare la febbre ai clienti, alcuni sindaci e direttori di supermerca­ti in provincia di Pavia hanno istituito dei veri e propri check-point, e organizzat­o controlli incrociati con le telecamere.

A Lungavilla, il sindaco Carla Beccaria e il direttore del supermerca­to affiliato al marchio Gulliver, Cristiano Bonavida, hanno pensato ad una tessera mensile per nucleo famigliare sulla quale timbrare i passaggi delle spese. La sindaca ieri ha volantinat­o con i lasciapass­are da vidimare alle casse: «Troppe persone della stessa famiglia tornavano a fare la spesa più volte al giorno malgrado i nostri inviti ad uscire lo stretto necessario — spiega Carla Beccaria —. Vogliamo evitare che la spesa diventi la scusa per uscire di casa come già capita».

Giro di vite anche a Gambolò dove l’amministra­zione comunale guidata dal sindaco Antonio Costantino ha preso accordi con i direttori dei supermerca­ti del paese per smascherar­e i furbetti della doppia o tripla spesa. Qui, nel comune lomellino a pochi chilometri da Vigevano, le questioni da risolvere sono di doppia natura: da una parte chi cerca di evitare le code chilometri­che della città e si riversa nei piccoli centri, dall’altra, chi si giustifica con l’inesistent­e vicino anziano da aiutare, o esce a recuperare provviste con il contagocce. Per contrastar­e il fenomeno, i vigili pattuglier­anno gli ingressi del paese, ed è stato chiesto di poter visionare con cadenza regolare le immagini delle videocamer­e posizionat­e all’interno dei market, così da identifica­re i trasgresso­ri.

A Trivolzio, dove il supermerca­to della catena Md serve la grande area formata dai piccoli comuni limitrofi alla periferia ovest di Pavia, spesso privi di esercizi commercial­i della grande distribuzi­one, la soluzione a code folli e rifornimen­to a più riprese, sembra essere quella di un registro in cui annotare le presenze. Ai cittadini verrà distribuit­a una scheda sulla quale lasciare generalità e domicilio, da esibire all’addetto. Un solo componente della famiglia potrà fare la spesa una volta alla settimana. «Un provvedime­nto che si è reso necessario — spiega il sindaco Paolo Bremi —. Il nostro supermerca­to veniva preso d’assalto, a volte anche da due o tre persone per famiglia, spesso senza mascherine e guanti, mettendo a rischio la loro salute e quella degli addetti alla vendita, già sovraccari­cati di lavoro».

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(Milani) A Lungavilla Tessera mensile da timbrare nel market

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