Scossa smart all’anagrafe
Svolta digitale per rispondere al boom di documenti via web e di chiamate al centralino. L’assessore Cocco: «Come aver superato 10 anni di gap in una settimana»
Smart working per 5 mila addetti; 50 mila chiamate allo 02.0202. La risposta digitale in Comune.
Cinquemila dipendenti in smart working. Cinquantamila chiamate all’infoline 020202 con attivazione di servizi per le persone in difficoltà, quasi 17mila certificati online, oltre al voto a distanza per approvare le decisioni urgenti della giunta e del Consiglio. L’emergenza Covid 19,come dice l’assessore all’Innovazione, Roberta Cocco, è arrivata come uno «tsunami» e ha reso lampante il fatto che il «digitale» è parte essenziale delle nostre vite. Senza byte i collegamenti con il mondo esterno sono quasi azzerati, senza internet niente trasmissioni dati tra gli ospedali, senza online niente scuola a distanza. E neanche smart working. «È come aver superato 10 anni di gap tecnologico in una settimana — dice
Cocco —. Questa accelerazione è stata possibile solo grazie al fatto che negli ultimi quattro anni abbiamo potenziato il nostro piano di trasformazione digitale».
Tante le aree di intervento di Palazzo Marino che direttamente o indirettamente hanno a che fare con ognuno di noi. A partire dalla possibilità per un terzo dei 15mila dipendenti del Comune di poter lavorare in remoto garantendo la continuità della macchina amministrativa, fondamentale per la vita della comunità. «Lo sviluppo dell’infrastruttura tecnologica ci ha permesso di poter far ricorso allo smart working e nel giro di tre settimane di avere oltre 5000 dipendenti del Comune al lavoro da casa — spiega Cocco —. All’improvviso ci siamo trovati di fronte a centinaia e centinaia di richieste di desktop virtuali, garantendo la sicurezza dei dati e delle connessioni. L’abbiamo potuto fare perché avevamo già scelto piattaforma e dispositivi». I dipendenti dei servizi civici lavorano da casa sulle pratiche di residenza, compilano gli estratti dello stato civile, smistano le Pec, producono gli atti per le determine dirigenziali, lavorano sugli impegni di spesa per attivare le forniture.
Dal 9 marzo, tutti i servizi civici, essenziali e non, sono stati garantiti a eccezione dei matrimoni. Dal 16 marzo sono state chiuse le anagrafi decentrate. Sono rimasti aperti degli sportelli in via Larga, ma solo dietro prenotazione. Ed è partita la caccia al certificati online, possibili grazie all’accesso al Fascicolo del cittadino. Dal primo al 25 marzo i certificati online sono stati 16.978, pari all’81%, contro una media dei mesi scorsi che si fermava al 60%. Quelli allo sportello 3.929. «Questo ci fa dire che le persone hanno fatto di necessità virtù, anche se l’operatore fisico non sparirà mai, perché avrà il compito di seguire le pratiche più problematiche».
Arriviamo alla piattaforma del customer service. Lo 020202 è stato dotato di nuove funzioni per affrontare l’emergenza Covid e per attivare nel più breve tempo possibile servizi sociali specifici per gli over 65, le persone fragili e i cittadini in isolamento preventivo. Gli operatori, da remoto, informano sulle iniziative del privato sociale e delle aziende, soprattutto per la consegna a casa di cibo e farmaci. Dal primo al 25 marzo le chiamate sono state 50mila, il 23% hanno riguardato l’emergenza, il 16% le carte di identità elettroniche (rimandate perché il Governo ha prorogato i documenti in scadenza al 31 agosto) e il 15% (7.397) le multe nelle strisce blu bloccate poi dal sindaco Sala. «È un servizio fondamentale - spiega Cocco - perché ci permette di avere un contatto diretto con le persone, una mail, un numero di telefono per farci trovare pronti al momento del bisogno. Lavoriamo per essere il più vicini possibile alle persone».