Dai pannolini alle mascherine L’azienda che si trasforma «Diamo il nostro contributo»
Prodotto testato dal Politecnico. Ogni minuto 600 pezzi
In fabbrica, hanno messo bandiere italiane ovunque. Intanto per gonfiare il petto. Perché la Fippi di Rho, fino a qualche settimana fa produceva serenamente milionate di pannolini. Poi è arrivato il coronavirus e ha cambiato (anche) la vita di questa azienda familiare nata negli anni Sessanta. Da ieri mattina alle 6 hanno rimodulato parte delle macchine per fare mascherine. E siccome l’urgenza è quella che conoscono tutti, questo succederà 24 ore su 24 per 7 giorni su 7. A ciclo continuo. Il totale fa tirare un po’ di fiato: 600 pezzi al minuto, 900 mila al giorno. Fino ad arrivare (almeno) a quota 18-20 milioni. Ma si sforerà se ce ne sarà il bisogno. «Con l’esplosione dell’epidemia, non sapevamo come mettere in sicurezza i nostri 120 dipendenti, rischiavo il blocco della produzione. Le mascherine erano introvabili. Così abbiamo pensato potesse essere una buona idea produrcele — racconta l’ad Claudio Guarnerio, 58 anni —. Guardando uno dei nostri pannolini ho pensato potessimo riadattare un materiale che avevamo in casa, usando la fascia elastica, ma non era sufficientemente filtrante». Le mascherine prodotte dalla Fippi sono state commissionate in blocco dalla Regione, che le pagherà intorno ai 50 centesimi l’una.
Per dare una tara nell’era delle speculazioni.
Per il controllo della qualità necessario, è nata la collaborazione con il Politecnico, che ha svolto i test per fare omologare il prodotto. Il decreto in questi casi consente la deroga a materiali che non sono certificati. Perché non c’è più tempo di aspettare. «Ci hanno confermato che la tenuta è superiore alla migliore mascherina certificata equivalente. Altre regioni hanno distribuito qualunque cosa, noi volevamo garantire chi le userà da ogni dubbio sulla sicurezza», spiega l’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo.
La riconversione
Al lavoro 24 ore su 24 per sette giorni: salvata così l’occupazione di 120 dipendenti