La preghiera di Delpini nei cimiteri per le vittime del virus
L’arcivescovo in visita al Maggiore, a Lambrate e a Greco. Una benedizione per chi aiuta gli ammalati
Nei cimiteri milanesi per benedire i feretri in attesa di cremazione. L’arcivescovo Mario Delpini ha raccolto così, ieri mattina, l’invito della Cei, ed è andato al cimitero Maggiore, in quello di Lambrate e poi nel piccolo camposanto di Greco, sostando in preghiera per tutti i defunti a causa del coronavirus.
L’arcivescovo, accompagnato dall’assessore comunale ai Servizi civici, Roberta Cocco, ha rivolto una invocazione per «quanti sono spirati per l’epidemia, lontano dal conforto dei sacramenti e dall’affetto dei loro cari» e anche per consolare «quanti patiscono il dolore di questo distacco o vivono l’angoscia perché non hanno potuto stare vicini ai familiari per un ultimo saluto». Quindi una benedizione per «coloro che, a rischio della vita, si mettono al servizio dei malati».
È stata la presidenza della Conferenza episcopale italiana a chiedere ai vescovi di recarsi da soli in un cimitero della propria Diocesi con l’intenzione di «affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonché di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore», dal momento che «per il rispetto delle misure sanitarie, tanti di questi defunti sono morti isolati, senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti». Tutti i giorni, ricorda la Cei, i sacerdoti celebrano la messa per «l’intero popolo di Dio, vivi e defunti». In attesa della fine dell’emergenza, «quando si potrà tornare a celebrare l’Eucaristia insieme, in suffragio di questi fratelli».
E ieri sera, alla sola presenza di pochissimi addetti alla cerimonia, nella Cappella feriale del Duomo l’arcivescovo Delpini ha presieduto la Via Crucis quaresimale per la Zona pastorale IV.