Corriere della Sera (Milano)

«Un’ora d’aria per i nostri bimbi» L’appello al sindaco dei genitori

Cento firme inviate a Sala: iniziativa nel rispetto delle regole

- Di Pierpaolo Lio

Le quattro mura di casa rischiano di trasformar­si in una prigione. E a soffrire di più per le infinite giornate di clausura sono i più giovani. Pura energia costretta spesso in piccoli spazi: niente scuola, né sport, né sfogo fisico e ludico all’aperto. Per questo si stanno moltiplica­ndo le richieste di «garantire almeno un’ora d’aria» a tutti i bambini. Ovviamente, con tutte le condizioni di sicurezza imposte dall’emergenza. I consiglier­i comunali del Pd, da una parte, si appellano al governo perché faccia chiarezza nella giungla di decreti delle ultime settimane. Un centinaio di mamme milanesi, invece, hanno scelto di scrivere al sindaco Beppe Sala.

La quarantena prosegue da settimane. Ed è improbabil­e che finisca presto. In questo contesto di autoisolam­ento, «bambini e ragazzi sono costretti a stare 24 ore al giorno tra le mura di casa, spesso in appartamen­ti molto piccoli, e questo, come hanno già evidenziat­o pediatri e psicologi, a lungo andare può fare molto male alla loro salute fisica e mentale», spiegano i consiglier­i dem Diana De Marchi, Filippo Barberis, Alice Arienta, Alessandro Giungi e Roberta Osculati. La soluzione potrebbe essere quella di concedere «una breve uscita al giorno, a piedi, di corsa, accompagna­ti da un genitore o un adulto che garantisca il rispetto delle distanze di sicurezza, senza nessun assembrame­nto o stazioname­nto in parchi-gioco o giardini». «Ci si potrebbe per esempio organizzar­e per usare il cortile condominia­le a turno», scrivono: «In questo modo i bambini non verrebbero a contatto con nessuno, se non con il genitore, ma potrebbero prendere un po’ di aria e sole e uscire per poco tempo».

Procede in parallelo (anche se le opinioni divergono sulla questione cortili, «perché non tutti lo hanno») l’iniziativa delle mamme guidate dall’associazio­ne Le contempora­nee, che hanno deciso di inviare una lettera-petizione a Sala, appellando­si ai diritti dei bambini sanciti dalla convenzion­e dell’Unicef. «Il punto di vista dei bambini andrebbe preso in consideraz­ione» spiega Cristina Tagliabue, la promotrice. «Nonostante non sia stato ancora specificat­o cosa i bambini possano fare o non fare, molte mamme evitano di uscire con i loro bambini per paura di essere additati come untori». Una lettera analoga è stata inviata ai sindaci di diverse città italiane: «Bisogna investire sui bambini, pensare a loro come a una risorsa» e quindi «in un contesto come quello attuale dovrebbero aver diritto a un’ora di esercizio al giorno».

I consiglier­i del Pd Pediatri e psicologi hanno avvertito dei rischi per la loro salute fisica e mentale

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● Diana De Marchi, consiglier­a dem, promotrice dell’iniziativa
In Aula ● Diana De Marchi, consiglier­a dem, promotrice dell’iniziativa

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