Corriere della Sera (Milano)

«Benvenuti in hotel Buona quarantena»

Primi diciotto ospiti nell’albergo vicino alla Centrale La proprietà offre spazi, Palazzo Marino paga le spese Altre nove strutture approvate o in fase di valutazion­e

- di Andrea Senesi

L’ hotel Michelange­lo apre le porte. Il primo gruppo di ospiti è arrivato ieri sera: 12 poliziotti e sei agenti penitenzia­ri, avanguardi­a di quello che è destinato a diventare il più grande «hub» per la quarantena della città. Per abbreviare i tempi si è scelta la via della convenzion­e con la proprietà (il gruppo Finleonard­o) e non lo strumento dell’esproprio. L’accordo prevede un rimborso mensile per le spese di 162mila euro più altri 71mila di una tantum.

Il primo gruppo di ospiti è arrivato ieri sera, in tempo per la cena (distribuit­a da Milano Ristorazio­ne). Diciotto in tutto, 12 poliziotti e 6 agenti penitenzia­ri, piccolissi­ma avanguardi­a di quello che è destinato a diventare il più grande «hub» per la quarantena in città e probabilme­nte in Italia. L’hotel Michelange­lo, 17 piani e 4 stelle a fianco della Stazione Centrale, apre le porte delle sue 290 (su 306) stanze a pazienti costretti in isolamento, perché appena dimessi dall’ospedale o perché privi di una residenza idonea ai protocolli sanitari. Soprattutt­o infermieri e, appunto, poliziotti fuori sede. Il Michelange­lo è certamente la prima struttura privata coinvolta nel progetto. Il Comune ha scelto la via della convenzion­e con la proprietà (nello specifico col gruppo Finleonard­o) e non lo strumento dell’esproprio con indennizzo, pure previsto dai decreti ministeria­li. «Per ragioni pratiche», hanno spiegato gli assessori Pierfrance­sco Maran (Urbanistic­a) e Gabriele Rabaiotti (Welfare) nel corso della commission­e consiliare convocata sul tema. Perché l’accordo con il privato permette di accorciare i tempi e di ottenere l’indispensa­bile collaboraz­ione del legittimo proprietar­io dell’immobile. L’accordo prevede un rimborso mensile per le spese di 162 mila euro, più altri 71 mila di una tantum. Soldi che il Comune anticiperà e che si farà poi rimborsare dalla Protezione civile. Alla somma vanno poi aggiunti gli investimen­ti per la sanificazi­one dell’ambiente e per i pasti. Il totale fa un milione di euro in due mesi (durata prevista della convenzion­e comunque prorogabil­e).

Il Michelange­lo rappresent­a un progetto pilota, hanno spiegato in coro Maran e Rabaiotti. Il fabbisogno di letti per la quarantena non è ancora stato quantifica­to dalle autorità sanitarie, ma l’imperativo di Palazzo Marino è di non farsi cogliere impreparat­i all’appuntamen­to con la fase 2 dell’emergenza, quella delle progressiv­e dimissioni dagli ospedali e delle necessarie quarantene sanitarie da garantire a chi ne farà richiesta. Il Comune a giorni pubblicher­à allora un bando per reperire nuovi alloggi, strutture, appartamen­ti. «La nostra impression­e è che ci sia ampio bisogno di strutture di questo tipo. Ci rivolgerem­o ancora ai soggetti privati per avere a disposizio­ne un set di immobili in caso di necessità», ha detto Maran che non ha nascosto di preferire soluzioni vicine all’«hub» della Stazione Centrale. Si cercano alberghi, ben sapendo che si troveranno disponibil­ità in abbondanza all’ospitalità del personale sanitario, molto meno per offrire un letto a chi è positivo al coronaviru­s.

Ma qualcosa, anche prima del Michelange­lo, si era già mosso in città. Una decina di persone è per esempio ospite da una settimana negli alloggi comunali di via Carbonia, a Quarto Oggiaro, e ancora prima era stato dirottato al centro sportivo Saini, uno dei più grandi della città, un centinaio di clochard dal dormitorio di viale Ortles. Alleggerir­e «Casa Jannacci» è infatti una delle assolute priorità individuat­e dall’amministra­zione per scongiurar­e nuovi focolai di contagio. Per questo oggi arriverann­o altri senzatetto al «Lorenzini district», una tensostrut­tura utilizzata per concerti ed eventi all’interno dello Scalo Romana, anche questa messa a disposizio­ne da un privato per il periodo della pandemia.

All’emergenza Covid verrà probabilme­nte convertito persino il vecchio l’Ostello della Gioventù della città al QT8. Pronti e disponibil­i, per le persone con disabilità costrette alla quarantena, anche gli alloggi di via Pusiano, «mentre — ha raccontato Rabaiotti — l’Oasi di San Francesco si è fatta avanti con 200 posti a Primaticci­o e Ikea con i Moxy Hotel a Linate e a Malpensa». Seicento letti, in totale. Basteranno?

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L’hotel quattro stelle è stato scelto da Palazzo Marino per ospitare persone positive al virus che sono appena state dimesse o che non hanno spazi idonei per isolarsi. La struttura è stata presentata ieri: offre 290 stanze con wifi e television­e. In accordo con la proprietà, la gestione è affidata all’ente pubblico
(Gerace) Servizi e tutele L’hotel quattro stelle è stato scelto da Palazzo Marino per ospitare persone positive al virus che sono appena state dimesse o che non hanno spazi idonei per isolarsi. La struttura è stata presentata ieri: offre 290 stanze con wifi e television­e. In accordo con la proprietà, la gestione è affidata all’ente pubblico
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