Corriere della Sera (Milano)

Rallenta il trend dei contagi «Si entra nella fase decisiva» E Delpini benedice il Portello

Terapia intensiva, strutture pronte e dati incoraggia­nti

- Di Cesare Giuzzi

Gli spiragli arrivano dai numeri. Ma anche dai primi risultati degli sforzi messi in campo in questo mese di lotta al coronaviru­s. Se è vero che i dati sui nuovi contagi crescono a ritmi «lenti», anche se non del tutto azzerati, dall’altro lato stanno vedendo davvero la luce i progetti delle nuove terapie intensive volute dalla Regione. Domani, ad esempio, si inaugura il nuovo ospedale d’emergenza allestito nei padiglioni della Fiera che nel fine settimana accoglierà i primi malati. Mentre al San Raffaele scatta il bis dei posti letto di terapia intensiva realizzati nella tensostrut­tura installata nel campo sportivo dell’Università. Altri dieci posti che si aggiungono ai 14 già operativi.

Segnali positivi, certo. Ma che non fermano l’emergenza. E anzi rendono ancora più decisive queste settimane. Perché il trend dei dati è in rallentame­nto su tutta la Lombardia. Ieri i nuovi positivi registrati sono stati 1.154 facendo così salire il totale dei casi nella nostra regione a 42.161. In crescita lenta anche i ricoverati (202), mentre il dato migliore si registra per i 1.330 malati in terapia intensiva, aumentati solo di 2 nelle ultime 24 ore. Il bilancio delle vittime (6.818) non cala, e ieri sono stati 458 i nuovi decessi.

Storie, nomi, generazion­i, che stanno pagando un conto enorme all’emergenza. Il totale delle vittime «milanesi» ha superato quota mille: 1.067. Un dato, quello dei morti, che secondo gli esperti sarà «alto» ancora per qualche giorno. Perché è l’ultimo numero a risentire del trend in calo, visto che si tratta di persone che si sono aggravate nelle ultime settimane. L’onda lunga dell’emergenza. «I dati confermano fortunatam­ente quello che abbiamo visto negli ultimi giorni — ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera —, con una riduzione costante e omogenea in quasi tutto il territorio regionale dei nuovi casi e degli accessi nei pronto soccorso». Anche perché ci sono «1.082 dimessi» ed «è un segnale molto bello». A Milano e provincia i casi sono 8.676, cresciuti al ritmo del 4%. Ma dieci giorni fa era il 20%. Stessa percentual­e per Milano-città dove i positivi sono 3.560: più 154.

Ieri l’arcivescov­o Mario Delpini ha benedetto il nuovo ospedale Covid-19 realizzato

in Fiera: «Facciamo l’elogio dell’impresa. Facciamo l’elogio di quel modo di stare al mondo che avverte la responsabi­lità di renderlo migliore — ha detto l’arcivescov­o —, delle istituzion­i, delle persone che hanno responsabi­lità dirigenzia­li, di tutti i collaborat­ori, i dipendenti, i consulenti, di quelli che sentono il dovere personale di rimediare ai disastri, di attivarsi di fronte ai bisogni, senza cercare scuse, senza delegare ad altri, senza stare alla finestra a commentare e criticare».

Proprio il nuovo centro in Fiera era stato al centro nelle prime settimane di roventi polemiche tra il presidente Attilio Fontana e il Governo. Con l’arrivo a Milano di Guido Bertolaso, nominato consulente da Fontana. L’ex capo della Protezione civile è ancora ricoverato al San Raffaele. I primi pazienti entreranno nel fine settimana, «una volta completata la sanificazi­one e formato tutto il personale».

Sul fronte sanitario l’emergenza resta quella delle terapie intensive. «Fino al 27 febbraio avevamo 724 posti, oggi siamo a 1.650. È uno sforzo titanico ma anche questo non è ancora sufficient­e», ha ribadito Gallera. A nove giorni dai primi 14 posti, oggi saranno accessibil­i altri dieci letti di terapia intensiva al San Raffaele. Il tutto grazie alla raccolta fondi della coppia Fedez & Ferragni. Quasi otto milioni di euro raccolti: 4,7 milioni per la prima terapia intensiva in tensostrut­tura, tre milioni per la seconda.

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