Luca e Claudia, i promessi sposi «Videochat in attesa delle nozze»
Lei è insegnante, lui operaio. Dovevano «convolare» in aprile. Tutto da riprogrammare. Niente convivenza Abitano a Casalpusterlengo a 500 metri l’uno dall’altra
LODI Per sposare la sua Claudia a Luca non verrà chiesto di aspettare 53 anni 7 mesi e 11 giorni come ai due amanti di Garcia Marquez, Florentino e Fermina. Ma ai tempi del coronavirus, come in quelli del colera, anche amore e matrimoni devono fare un passo indietro. In attesa di tempi migliori. Luca e Claudia, lui operaio 26enne e lei 32enne insegnante di sostegno, avrebbero dovuto sposarsi in aprile a Casalpusterlengo. Una data pianificata per due anni, ma improvvisamente ostacolata prima dal contagio iniziato il 20 febbraio a meno di cinque chilometri di distanza, poi dalla «zona rossa» in cui erano finiti, infine dai divieti estesi a tutto il territorio nazionale. Compreso quello di contrarre matrimoni. Quando è esploso il contagio, le partecipazioni parrocchiali erano pronte, fissato l’appuntamento in Comune, prenotata anche la prova per il pranzo nuziale in un agriturismo nei luoghi verdiani. Poi, la pandemia, gli appuntamenti annullati e la data, il 18 aprile, divenuta irrealizzabile. Ci hanno riprovato spostando le nozze di due mesi, ma la zona rossa è stata nel frattempo estesa a tutta l’Italia. E anche l’obiettivo di giugno sfumato. Questo matrimonio insomma «non s’ha da fare», non subito almeno.
Se la peste milanese contribuì a riunire Renzo e Lucia, il coronavirus per il momento ha diviso Luca Garioni e Claudia
Matrimonio Il 18 aprile la data fissata, ma abbiamo rimandato Dal 9 marzo ci vediamo solo via Skype
Prescendo. «Ma il virus non ci fermerà — assicura lei mentre prepara la lezione per i suoi alunni su Google classroom —. Noi ci sposeremo!». «La lontananza obbligata — aggiunge lui — non ha fatto altro che rafforzare il nostro amore. Questi giorni mi hanno ancora convinto ancora di più che siamo fatti l’uno per l’altr»”.
I due ragazzi, nonostante vivano nella stessa cittadina, non si vedono dal 9 marzo. «Abitiamo a 500 metri l’uno dall’altra, con le rispettive famiglie — racconta Luca —, ma abbiamo scelto di seguire le regole e non correre rischi, né farne correre agli altri. Vogliamo dare un esempio: per stare insieme ci sono Skype e WhatsApp». «Ci vediamo in call tutti i giorni — aggiunge Claudia —; niente di asfissiante, una chiamata quando abbiamo finito di lavorare. Chiacchieriamo, scherziamo, discutiamo, progettiamo il futuro come se vivessimo insieme». Avrebbero potuto andare subito a vivere nella casa che stanno costruendo a Casalpusterlengo: «La progettiamo da due anni — raccontano —, mancano solo i dettagli. Ma noi siamo profondamente credenti e preferiamo sposarci prima e andare a convivere poi». Un senso di umiltà e della morale che hanno entrambi imparato in oratorio, dai frati Cappuccini, dove si sono conosciuti sette anni fa. Ed è proprio nella chiesa dei Cappuccini che hanno scelto di sposarsi. Anche se la data per ora resta ignota: «C’è chi sta compiendo sacrifici immensi per salvare vite umane — è l’opinione di Claudia —, a noi viene chiesto di aspettare un po’ e nelle nostre condizioni ci sono altre migliaia di coppie. Entro il 2020 ce la faremo, ne sono sicura».
Le regole Abitiamo vicini, ma non corriamo rischi Siamo in attesa di tempi migliori