Corriere della Sera (Milano)

«Cartoline, la mia raccolta da primato»

Il collezioni­sta: non si fermano, 11 sono arrivate ieri e ho raggiunto i 700 mila pezzi

- di Barbara Gerosa

La cassetta delle lettere non è mai vuota. Solo ieri ne sono arrivate 11, tutte dall’estero. Migliaia alla settimana. Alessio Fumagalli, 61 anni, di Santa Maria Hoè, nella Brianza lecchese, ha la più grande collezione di cartoline al mondo. Ne possiede più di 700 mila.

LECCO Esce dal suo appartamen­to solo per aprire la cassetta delle lettere. Nonostante la difficoltà delle consegne, non è mai vuota. Solo ieri sono arrivate undici cartoline, tutte dall’estero, la più lontana spedita da Sidney, l’ultima pochi giorni fa da Parigi. Certo, lui è abituato a riceverne molte di più, anche migliaia alla settimana, ma in tempi di coronaviru­s poter viaggiare con la fantasia in luoghi lontani e continuare a coltivare il proprio sogno è un lusso prezioso.

Alessio Fumagalli, 61 anni, di Santa Maria Hoè, nella Brianza lecchese, può vantare la più grande collezione di cartoline al mondo. Ne possiede più di 700 mila, erano 250 mila quando un paio di anni fa raccontò per la prima volta la sua storia proprio al Corriere della Sera. Ora sono quasi triplicate. «La prima cartolina arrivò da Grado. Me l’ha spedì un’amica di mamma, avevo sei anni», racconta entusiasta Alessio, che vive con il padre Angelo, sei pappagalli­ni, un cagnolino e montagne di scatoloni contenenti l’intera collezione. La cartolina più grande, lunga quasi due metri, quella più piccola, un paio di centimetri soltanto, le più originali in sughero, vetro, persino rame. Arrivano da oltre ottomila paesi italiani e da 260 stati di tutti i cinque continenti, inclusi la Corea del Nord e la Papua Nuova Guinea. «La più antica è del 1888 e rappresent­a Trieste — prosegue il collezioni­sta —. L’impegno è quotidiano, le esamino per vedere se ci sono doppioni, le catalogo in un database sul computer e poi le ripongo, 12 mila in ogni scatola. Vorrei che il mio nome finisse nel Guinness dei primati, anche se il vero sogno è quello di aprire un museo, proprio qui nel mio paese, grazie anche al sostegno del sindaco Efrem Brambilla, che mi ha aiutato tanto». Fumagalli è un fiume piena, mescola la voce d’adulto all’entusiasmo di un bambino, spiega che quando qualche anno fa le cartoline, soppiantat­e da foto col telefono cellulare e internet, non arrivavano più ha deciso di affidarsi proprio ai social network. «Ho quelle della mia infanzia, del periodo della naja, degli amici, ma quando l’abitudine di spedirle si è persa, ho pensato di lanciare un appello su Facebook per continuare la mia collezione. Ora ho moltissimi amici virtuali che in questo momento, più che mai, mi sono vicini».

Si torna così all’inizio della storia, con le cartoline che, nonostante tutto, continuano ad arrivare. «Non mi possono consegnare i pacchi. La precedenza giustament­e va ai beni di prima necessità, ma dall’ufficio postale mi hanno fatto sapere che ce ne sono addirittur­a 38 in giacenza per me e lo so già, contengono tutti cartoline. Chi me li ha mandati mi ha avvisato prima di spedirli. Tra questi, anche i figli e i nipoti di due persone speciali, uccise dal coronaviru­s». Ad Alessio si spezzano le parole in gola. «Giancarla e Maria Antonia non ce l’hanno fatta. Negli anni mi hanno mandato migliaia di cartoline. Maria Antonia in particolar­e me ne ha regalate alcune molto antiche. Continua tu per loro, è un modo per ricordarle, mi hanno chiesto i parenti. Ed è quello che farò».

La prima

«Avevo 6 anni, la spedì un’amica di mamma da Grado. La passione è iniziata così»

 ??  ??
 ??  ?? Record
A sinistra, Alessio Fumagalli, 61 anni, con una maxi cartolina. Sopra, i contenitor­i dove ripone la sua collezione
Record A sinistra, Alessio Fumagalli, 61 anni, con una maxi cartolina. Sopra, i contenitor­i dove ripone la sua collezione

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy