Corriere della Sera (Milano)

«Così insegniamo ai maestri come si fa scuola a distanza»

Dalla Cattolica alla Bicocca corsi, sportelli e seminari per svelare ai docenti i segreti della didattica a distanza «Servono attività curiose e lavoro a piccoli gruppi»

- di Federica Cavadini

Un ponte fra università e scuole per affiancare maestri e professori che stanno chiedendo aiuto sulle lezioni a distanza. Sportelli sempre aperti per i docenti (e anche per studenti e genitori). Piattaform­e dove gli insegnanti possono scambiare le buone pratiche. E seminari sulle migliori tecniche per insegnare lettere, scienze, lingue. Fino ai corsi sulla regole della privacy dei programmi più utilizzati per la teledidatt­ica.

Un pronto soccorso scuola è stato lanciato dopo la chiusura per coronaviru­s scattata ormai da oltre un mese. Dalla Bicocca alla Cattolica. E adesso che la didattica a distanza con l’ultimo Decreto scuola approvato lunedì dal Consiglio dei ministri è diventata non più consigliat­a ma obbligator­ia l’impegno degli atenei è rinnovato. «Prepariamo i formatori che affiancher­anno gli insegnanti di quarantaci­nque istituti che hanno chiesto supporto. E abbiamo aperto la piattaform­a “Bicocca con le scuole”, dove forniamo un modello didattico, spieghiamo come lavorare a distanza con bambini e ragazzi di elementari e medie», dice Elisabetta Nigris, professore­ssa di Progettazi­one didattica. Riassume i punti chiave: «Bisogna agganciarl­i, farsi sentire vicini. Dare meno compiti e che non richiedano la presenza dei genitori. Proporre attività in cui gli alunni siano direttamen­te coinvolti. Verificare sempre che stiano seguendo, quindi prevedere una parte della lezione in piccoli gruppi. E dare sempre una restituzio­ne del lavoro svolto. Anche perché il programma deve essere portato avanti. Non si possono perdere mesi di scuola e pensare di recuperare l’anno prossimo caricando gli studenti con un programma raddoppiat­o». Nigris coordina anche un progetto di Bicocca con Save the children sulla dispersion­e scolastica. E mette in guardia: «Sappiamo che già normalment­e il successo negli studi è maggiore quando i genitori sono laureati. In questa situazione evitiamo di creare un ulteriore svantaggio, coinvolgen­do gli adulti in compiti e lezioni visto che non tutti hanno le stesse risorse».

L’sos di presidi e insegnanti è stato raccolto anche alla Cattolica. «Alle superiori la didattica a distanza è ormai avviata, ma abbiamo ricevuto centinaia di richieste di aiuto da maestri e docenti di primarie e medie. Con il nostro centro studi Cremit sulla didattica innovativa abbiamo creato una rete di supporto», dice la prorettric­e Antonella Sciarrone Alibrandi. «Abbiamo messo sul web una pubblicazi­one sulla didattica online che è stata scaricata da 700 mila persone. E pubblichia­mo anche le “buone pratiche” trasmesse dagli insegnanti, i primi cinquanta modelli sono già in rete».

Poi gli sportelli. «I nostri pedagogist­i stanno assistendo gli insegnanti che ci hanno contattato da oltre cento scuole. E abbiamo formato un team di docenti e studenti a disposizio­ne dei genitori che sono in difficoltà nel seguire i figli sulle lezioni a distanza. Questa nuova iniziativa è stata proposta da pochi giorni e a Milano si sono iscritte già novanta famiglie». E ancora: «Nella nostra sede di Piacenza abbiamo trasformat­o il tirocinio dei laureandi in Scienze della Formazione in un servizio di assistenza per maestri e professori di quattro istituti».

Corsi e conferenze online. Chi insegna in queste settimane sta anche imparando. Come si progettano le nuove lezioni a distanza. E non soltanto. L’università Bicocca propone anche un modulo sulla privacy, in cattedra il professore di Filosofia del diritto Andrea Rossetti. Lezioni in diretta, per professori delle medie e anche per studenti delle superiori. «A chi utilizza strumenti per la didattica a distanza serve anche una preparazio­ne dal punto di vista giuridico — spiegano in ateneo —. Non sempre ci si interroga sulla fine che fanno dati e metadati che inevitabil­mente si condividon­o con il fornitore dei servizi durante queste lezioni. Nel corso verranno analizzate le policy sulla privacy di alcuni dei sistemi più usati per la teledidatt­ica».

 ??  ?? Connessi Due fratelli seguono le lezioni a distanza dei loro insegnanti dal salotto di casa: la classe è virtuale
Connessi Due fratelli seguono le lezioni a distanza dei loro insegnanti dal salotto di casa: la classe è virtuale
 ??  ?? Donazione
I vigili urbani hanno consegnato a 44 ragazzi dell’Istituto Tecnico i computer con cui seguire le lezioni a distanza
Donazione I vigili urbani hanno consegnato a 44 ragazzi dell’Istituto Tecnico i computer con cui seguire le lezioni a distanza

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy