Calano ricoveri e contagi «Buoni tutti gli indicatori» Picco di multe sulle strade
Dimesso Bertolaso: «Sta bene». Ancora in aumento il traffico
Un altro, atteso, bollettino dal segno positivo. I numeri dell’epidemia si contraggono ancora, in una giornata, durante la quale — tuttavia — le sirene delle ambulanze hanno ancora rotto il silenzio delle città dove troppe persone hanno ripreso a circolare incuranti di appelli e divieti.
In calo, dunque, il numero dei ricoverati covid19 in Lombardia, compresi quelli destinati alla terapia intensiva: 38 ricoveri in meno per quanto riguarda le intensive (1.305 totali), mentre sono 81 in meno i ricoveri non intensivi (11.833 complessivi). Le persone che risultano positive al virus, ieri, erano complessivamente 52.325, quindi nelle ultime 24 ore la crescita appare rallentata: 791 casi su 4.342 tamponi effettuati (159.331 totali), a fronte dei 1.079 di ieri e dei 1.337 dell’altro ieri. Tende a ridursi anche il numero dei decessi, 282. Viceversa, aumentano i pazienti dimessi dagli ospedali, ieri 29.703 (+628), di cui 14.498 (+635) con almeno un passaggio in ospedale (quindi in isolamento domiciliare) e 15.205 mai ricoverati. La Provincia più colpita è quella di Milano: i casi sono passati a 11.787 (+249, la crescita ieri era stata +308). Seguono Bergamo (9.868), Brescia(9.594), Cremona (4.323), Monza (3.206). Milano città registra 4.774 casi (+99, ieri l’aumento era +112). E, sempre a proposito del capoluogo regionale, si impone il dato sulle morti: ieri 160, cioè 40 in più rispetto a lunedì e — soprattutto — il quadruplo della media dei lutti quotidiani prima dell’epidemia. «Giorno dopo giorno c’è una continua riduzione di tutti i fattori e questo è un elemento positivo — tiene a sottolineare l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera —. Tutti gli indicatori sono positivi ed evidenziano come lo sforzo di tutti stia producendo risultati importanti che devono diventare ancora più evidenti e significativi».
Tra le buone notizie, ieri in Regione è stata festeggiata anche la dimissione di Guido Bertolaso dal San Raffaele, dove era ricoverato perché a sua volta colpito dal virus. «L’ho sentito, mi è sembrato in buona forma e mi ha detto che aveva voglia di prendere un po’ d’aria e di mangiare un piatto di pasta. — ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana —. Ancora una volta l’ho ringraziato: il suo impegno, anche durante la malattia, ha contribuito a realizzare l’ospedale della Fiera in soli dieci giorni».
Note negative, però arrivano dai controlli sugli spostamenti dei milanesi. Ieri, da parte delle forze dell’ordine, verifiche più che raddoppiate rispetto a domenica: 16.346 persone fermate (dalle 7.772 del giorno prima), per un totale di 711 sanzioni (il 4,3 per cento: la quota più alta dall’inizio dell’epidemia). Il rafforzamento dei blocchi, spiega la prefettura, è stato disposto anche in vista della Pasqua. Non cala, anzi cresce, il dato della mobilità in Lombardia: più 2 per cento rispetto a lunedì scorso: «C’è un picco strano attorno alle ore 23», dicono dal Pirellone, e un numero alto di spostamenti anche tra le 11 e le 14. E l’appello è lo stesso: «State a casa».