«Sia ospite in Consiglio» È polemica
I dem: un abbraccio simbolico e un momento di riflessione L’incontro sarà fissato dopo la quarantena della cooperante Il centrodestra: non spettacolarizziamo il caso come Conte
Silvia Romano ospite d’onore a Palazzo Marino. Il Pd, attraverso il suo capogruppo Filippo Barberis, vorrebbe organizzare un «momento di incontro di confronto» in Comune con la cooperante milanese.
Silvia Romano ospite d’onore a Palazzo Marino. Il Pd, attraverso il suo capogruppo Filippo Barberis, vorrebbe organizzare un «momento d’incontro e di confronto» in Comune con la cooperante milanese.
Modalità e circostanze sono tutte da definire, anche perché Silvia Romano dovrà rimanere in quarantena per almeno due settimane e c’è quindi tutto il tempo per organizzare l’appuntamento, che potrebbe comunque tradursi in un intervento in Consiglio comunale o in una breve cerimonia nel cortile d’onore del municipio. «Su di lei — dice Barberis — sento emettere sentenze e giudizi violenti, quando in questo momento, dopo il sentimento di gioia per la liberazione di una nostra connazionale impegnata come volontaria in Africa, servirebbe soprattutto rispetto per la sofferenza che ha dovuto sopportare e ascolto per comprendere l’esperienza tragica che ha attraversato. Troppo spesso prevale la volontà di giudicare su quella di capire. Dando a Silvia tutto il tempo che le occorre per riposare e reinserirsi nella sua vita qui a Milano, sarebbe bello averla nostra ospite in Comune quando sarà possibile per ascoltare la sua testimonianza e per abbracciarla simbolicamente a nome di tutta la città». La leghista Silvia Sardone si dice invece sommamente contraria a «ulteriori forme di spettacolarizzazione della vicenda»: «Sono contenta per il suo rientro a casa, ma ora va lasciata tranquilla. Il Comune non faccia lo stesso errore del governo, che ha inscenato un gigantesco spot pubblicitario a favore dei terroristi islamici». Contrario a ogni tipo di celebrazione anche Alessandro De Chirico, consigliere di Forza Italia, che invece non chiude la porta all’ipotesi d’un dibattito a più voci: «Credo che l’euforia del momento debba far ragionare la sinistra su come comportarsi. La stessa Silvia ha chiesto, giustamente, riservatezza. In ogni caso se l’incontro dovesse servire a fare chiarezza sulla sua vicenda, andrebbe anche bene, perché rimangono molti passaggi oscuri. Nel caso, chiederemmo comunque un dibattito con Maryan Ismail (la docente di antropologia dell’immigrazione di origine somala che lunedì ha scritto una lettera aperta a Silvia Romano in merito alla conversione all’Islam,
ndr)». «E poi — aggiunge De Chirico — in questi mesi non si è riunito nemmeno il Consiglio comunale nell’aula di Palazzo Marino. Che non venga in mente a nessuno di organizzare incontri prima che l’assemblea torni fisicamente a riunirsi».
L’aula di Palazzo Marino si era peraltro ferocemente divisa già lunedì pomeriggio, in occasione di un post del capogruppo leghista Alessandro Morelli, che su Facebook aveva postato due foto di Silvia Romano, una accanto all’altra: nella prima con indosso un abito corto e i tacchi, nell’altra vestita degli abiti tradizionali delle donne islamiche, intenta a scendere dall’aereo che la riportava in Italia. Il tutto accompagnato dalla scritta: «Liberata?». «Non posso nascondere l’indignazione e l’imbarazzo nel ritrovarmi nella stessa aula (virtuale) con lui, nel giorno del rientro di Silvia dopo 535 giorni di rapimento», era stata la durissima reazione, tra le altre, di Anita Pirovano di Milano Progressista.