Corriere della Sera (Milano)

Designer, una task force progetta la nuova vita

Spazi mutevoli, tecnologie di sorveglian­za, sostenibil­ità Venti studi di architettu­ra chiamati a immaginare il «post Covid»: città sicure, non soltanto intelligen­ti

- di Giacomo Valtolina

Come cambierà la città? Mobilità elettrica e di quartiere, sorveglian­za degli spazi pubblici, costruzion­i a moduli pronte a cambiare funzione sociale, appartamen­ti flessibili, alberghi simili ad alloggi privati, negozi al dettaglio che integrano l’esperienza di vendita online, stadi con ingressi per fasce orarie, scuole, banche, uffici, ospedali. Una «design force» di 20 studi di architettu­ra chiamate da Mind a immaginare la metropoli del futuro.

Venti studi di architettu­ra chiamati da Mind — l’area dell’Expo dove sorgeranno gli innovativi ambienti di lavoro dell’hub Design tech — per immaginare il futuro della metropoli post Covid. Tredici tematiche, 14 punti, affrontati in una magna charta (sul sito Thedesign.tech) in grado di ispirare non solo gli operatori privati ma anche le istituzion­i pubbliche rispetto a quanto recepito in due mesi di emergenza sanitaria. E se fino a oggi l’obiettivo era la smart city, la città intelligen­te e condivisa, oggi si tratta di rivedere e superare il concetto in chiave

safe city, la città sicura, asettica e sostenibil­e, con portafogli­o immobiliar­e decarboniz­zato, tra emissioni zero e bioclimi. Una città che si muove di meno e a bordo di veicoli elettrici, che progetta ambienti riconverti­bili, pronti a cambiare funzione, dove prenderà spazio la tecnologia, anche di controllo e sorveglian­za, dagli screening al presidio degli spazi pubblici. Con una rivoluzion­e di scuole, alberghi, negozi e ristoranti e una sanità «diffusa», anche da remoto.

Trasformaz­ioni Cresce il bisogno di poter modificare la natura dei luoghi, siano palazzi, alloggi, ospedali, stadi o botteghe

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