Designer, una task force progetta la nuova vita
Spazi mutevoli, tecnologie di sorveglianza, sostenibilità Venti studi di architettura chiamati a immaginare il «post Covid»: città sicure, non soltanto intelligenti
Come cambierà la città? Mobilità elettrica e di quartiere, sorveglianza degli spazi pubblici, costruzioni a moduli pronte a cambiare funzione sociale, appartamenti flessibili, alberghi simili ad alloggi privati, negozi al dettaglio che integrano l’esperienza di vendita online, stadi con ingressi per fasce orarie, scuole, banche, uffici, ospedali. Una «design force» di 20 studi di architettura chiamate da Mind a immaginare la metropoli del futuro.
Venti studi di architettura chiamati da Mind — l’area dell’Expo dove sorgeranno gli innovativi ambienti di lavoro dell’hub Design tech — per immaginare il futuro della metropoli post Covid. Tredici tematiche, 14 punti, affrontati in una magna charta (sul sito Thedesign.tech) in grado di ispirare non solo gli operatori privati ma anche le istituzioni pubbliche rispetto a quanto recepito in due mesi di emergenza sanitaria. E se fino a oggi l’obiettivo era la smart city, la città intelligente e condivisa, oggi si tratta di rivedere e superare il concetto in chiave
safe city, la città sicura, asettica e sostenibile, con portafoglio immobiliare decarbonizzato, tra emissioni zero e bioclimi. Una città che si muove di meno e a bordo di veicoli elettrici, che progetta ambienti riconvertibili, pronti a cambiare funzione, dove prenderà spazio la tecnologia, anche di controllo e sorveglianza, dagli screening al presidio degli spazi pubblici. Con una rivoluzione di scuole, alberghi, negozi e ristoranti e una sanità «diffusa», anche da remoto.
Trasformazioni Cresce il bisogno di poter modificare la natura dei luoghi, siano palazzi, alloggi, ospedali, stadi o botteghe