Commissione d’inchiesta Presidenza al fotofinish
L’incarico spetta all’opposizione: oggi il voto finale Pd e M5S convergono sul nome del dem Scandella Dialogo di Forza Italia, muro della Lega in Consiglio
La commissione regionale d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza covid-19 dovrebbe nascere formalmente oggi all’ora di pranzo, quando verrà eletto il consigliere che la presiederà. Una poltrona che spetta all’opposizione, ma sul nome che la occuperà da giorni si stanno consumando trattative, mediazioni sfibranti e resistenze sdegnate.
Un candidato forte c’è: Jacopo Scandella, del Pd, che arriva dalla Val Seriana ben motivato a fare luce su quanto accaduto nelle ore più buie dell’epidemia. Su di lui convergono i consensi dei due principali gruppi di opposizione, Pd e Movimento
Cinque Stelle. Ma all’appuntamento decisivo di oggi si arriva soltanto con una parte del lavoro di cucitura: quello — non poco complicato — che il grillino Dario Violi ha condotto nel perimetro della minoranza. Manca un via libera della maggioranza, che partiva da un punto fermo: no a un presidente del Pd, dopo la mozione-trappola di sfiducia contro l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Un’operazione politica che faceva leva sui maldipancia leghisti nei confronti dell’uomo di Forza Italia che ha acquisito enorme visibilità durante le prime settimane di emergenza e che — guarda caso — era pressoché scomparso dagli schermi di Palazzo Lombardia dopo l’ intervento degli uomini di fiducia di Matteo Salvini.
Alla fine la sortita dem si è schiantata contro il muro del centrodestra, ricompattato da un intervento diretto del governatore Attilio Fontana. Anzi, qualche tiratore franco c’è stato, ma tra i banchi dell’opposizione. E qualcuno ricollega quel voto al passaggio di oggi. Si erano astenuti, infatti, sia il radicale Michele Usuelli (+Europa), sia la renziana Patrizia Baffi (Italia viva): uno in lizza da autocandidato per la presidenza della commissione d’inchiesta che nasce oggi, l’altra possibile outsider. Ma i giochi restano aperti: sul nome di Scandella, finora il mediatore Violi ha trovato qualche apertura da parte di Forza Italia, ma ancora grande rigidità tra i leghisti. C’è il rischio di un presidente votato soltanto dalla minoranza.