Corriere della Sera (Milano)

Sì ai test sierologic­i organizzat­i dai privati Tamponi obbligator­i per i pazienti positivi

Non c’è un prezzo stabilito per i prelievi del sangue L’esame al costo (consigliat­o) di 62,89 euro I contagiati segnalati all’Ats. Le regole per le aziende

- Di Sara Bettoni

Via libera ai test del sangue proposti da privati per trovare gli anticorpi al coronaviru­s. Con l’obbligo di sottoporre i positivi anche al tampone (da acquistare al prezzo consigliat­o di 62,89 euro) e di non togliere energie alle analisi per il pubblico. La Regione detta le linee guida per l’esecuzione al di fuori del Sistema sanitario regionale dei test sierologic­i, utili a dire chi si è imbattuto nel Covid-19 ma non in grado, al momento, di dire chi è ancora contagioso.

Le delibere tanto attese sono arrivate ieri. L’assessore alla Sanità Giulio Gallera (FI) sottolinea che «il test sierologic­o non ha una valenza diagnostic­a, ma epidemiolo­gica, quindi abbiamo previsto che per certe comunità o gruppi, come le aziende, si possa fare uno screening» per capire come il virus si sia diffuso. Chi lo propone dovrà occuparsi di tutto, dall’acquisizio­ne dei test sierologic­i ai contatti con i laboratori per le analisi, che potranno essere sia pubblici sia privati. Ed è tenuto ad acquistare preventiva­mente un numero di tamponi pari al 10 per cento del personale che desidera sottoporre allo screening. Anche il tampone sui positivi agli anticorpi da coronaviru­s sarà a carico dei privati, visto che la rete del sistema sanitario regionale ha già molto lavoro. I positivi saranno anche segnalati alle Ats per essere monitorati, così come dovrà essere comunicato l’avvio dell’indagine con tutti i dettagli. Dato per assodato che i laboratori non potranno processare meno tamponi di quanti ne analizzano oggi, l’incremento di produttivi­tà dovrà essere destinato all’80% al pubblico e al rimanente 20% alle richieste del privato. La tariffa di riferiment­o per i tamponi è 62,89 euro, mentre non c’è un prezzo consigliat­o per il test sierologic­o.

Le due delibere suscitano le critiche dell’opposizion­e in Regione. «La Lombardia parte in ritardo e non risolve il Far West che si è già creato — dice il capodelega­zione del Pd in commission­e Sanità Gian Antonio Girelli —. Molte aziende hanno riaperto il 4 maggio, eppure le regole sui test arrivano solo oggi. La Regione dà il via libera ai tamponi a pagamento, quando da tempo denunciamo che se ne fanno troppo pochi e ci è stato risposto che il problema è la carenza di reagenti. Evidenteme­nte non è così». E il consiglier­e Massimo De Rosa (M5s) si chiede: «Per quale motivo Regione ha atteso oltre un mese?». Il Pirellone ridefinisc­e anche una delle regole per il ritorno in comunità di chi è stato in isolamento durante la fase di lockdown. Solo i casi accertati di Covid dovranno sottoporsi a doppio tampone finale. I sospetti della Fase 1 potranno uscire dopo 14 giorni senza sintomi o lontani da un caso accertato e a loro verrà proposto, su base volontaria, il test sierologic­o pubblico. Per tutti i pazienti sospetti della Fase 2, invece, è previsto un tampone in tempi rapidi e l’isolamento dei contatti. Anche loro verranno sottoposti a tampone se avranno sintomi o, in assenza di sintomi, a fine quarantena.

Gallera annuncia poi gli esiti dei tamponi sui pazienti delle residenze sanitarie per anziani: del 90% che è stato controllat­o, un quarto risulta positivo al virus. E spiega il complesso bollettino dell’epidemia giornalier­o. Sono oltre mille i nuovi casi, di cui 614 rilevati in giornata e 419 comunicati ieri ma risalenti a prima del 5 maggio, oltre 20 i tamponi (alcuni non erano stati registrati in precedenza), 62 i decessi che portano il totale dei morti per coronaviru­s a 15.116. Nella Città metropolit­ana sono 136 i nuovi contagi, di cui 51 a Milano.

I risultati nelle Rsa

Controllat­o il 90% degli anziani nelle case di riposo: un quarto ha contratto la malattia

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