Mense scolastiche, partono i rimborsi per i primi due mesi
Richieste al sito web di Milano Ristorazione
definitiva o meno dell’anno scolastico in corso».
«Già all’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del coronavirus — racconta l’assessore all’Educazione Laura Galimberti — il Comune, attraverso un’ordinanza del sindaco, aveva garantito il rimborso delle quote del servizio mensa per il periodo non usufruito. Oggi quel proposito si concretizza per andare incontro alle difficoltà, anche economiche, che le famiglie si trovano ad affrontare in questo periodo complicato, con la speranza di poterci ritrovare con i nostri bimbi a pranzo di nuovo il prima possibile».
«Il motivo per cui non abbiamo ancora effettuato i rimborsi — spiega il presidente di Milano Ristorazione Bernardo Lucio Notarangelo — è che non ci sono disposizioni ufficiali che stabiliscano se le scuole riapriranno o non riapriranno prima della fine dell’anno scolastico. Se ci fosse certezza, in un senso o nell’altro, saremmo in grado di calcolare per il numero totale e definitivo di mesi in cui il servizio di refezione resta sospeso quanto riconoscere come rimborso alle famiglie che hanno pagato anticipatamente. Dato però il prolungarsi di questa incertezza, abbiamo deciso di procedere nei prossimi giorni al rimborso parziale del primo periodo di mancata fruizione del servizio».
Per richiedere il rimborso bisogna collegarsi al sito di Milano Ristorazione e seguire le indicazioni riportate nella sezione dedicata ai «rimborsi 2020» e poi compilare il modulo predisposto.
Nelle scorse settimane, Palazzo Marino e Milano Ristorazione avevano ricevuto richieste di rinuncia al rimborso da oltre cento famiglie che avevano manifestato l’intenzione di devolvere la somma dovuta all’aiuto delle famiglie in difficoltà. Per rispondere alla loro richiesta, la società ha predisposto un modulo che prevede la donazione del rimborso al Fondo di mutuo soccorso. «Il nostro ringraziamento — concludono l’assessore e il numero uno della società— va dunque anche a queste mamme e a questi papà grazie ai quali il principio del “chi può dona e chi non può prende” ha trovato un’applicazione inedita che contribuirà ad aiutare chi ha più bisogno».