Corriere della Sera (Milano)

Plasma superimmun­e da maiali clonati «Siero pronto entro la fine dell’estate»

Cremona, lo studio del professor Galli: verrà prodotto su scala industrial­e

- Di Giovanni Gardani

da specie diverse (Galli è il ricercator­e che con la fecondazio­ne artificial­e cerca di salvare il rinoceront­e bianco dall’estinzione).

«Sin qui abbiamo sempre considerat­o il maiale come un potenziale donatore di organi — spiega il professore —. Lo stesso concetto vale per le immunoglob­uline, che in questi animali sono meno immunogene e funzionano meglio». Ovvero? «Non sono soggette a effetti collateral­i, se somministr­ate per endovena. È una procedura collaudata. In premessa va detto che il siero iperimmune viene spesso ricavato dagli animali: ad esempio il siero antivipera viene prodotto nel cavallo. I maiali che noi cloniamo sono geneticame­nte modificati. Anzitutto l’anticorpo del maiale non lega la cosiddetta frazione C, che si trova invece nella cellula umana e nell’uomo può avere un effetto contrario, facilitand­o l’entrata del virus nell’organismo. Questo con l’anticorpo del maiale non avviene. In secondo luogo questi maiali vengono immunizzat­i con le proteine spike, che fanno entrare il virus nella cellula in modo controllat­o. A quel punto dal maiale, tra Belgio e Francia, viene prelevato il siero spedito al Pasteur Institute di Hong Kong, dove viene testato». Quanto tempo occorrerà? «La fase 1, relativa alla sicurezza, si può considerar­e superata; la fase 2 è quella che testa l’efficacia del siero, per capire se sia in grado di neutralizz­are il virus. A metà estate ci aspettiamo una risposta e siamo ottimisti: produrre il siero iperimmune dal maiale su scala industrial­e sarà più semplice, perché avremo a che fare con animali da noi prodotti e il processo sarà standardiz­zabile. Ad oggi abbiamo spedito in Belgio quattro maiali immunizzat­i, ma altri undici sono già pronti».

In estate dunque si dovrebbe passare alle prove cliniche. «Senza timori. Ricordiamo­ci che quando un paziente riceve un organo da un altro essere umano deve essere immunosopp­resso e questo processo si realizza con gli anticorpi di un animale, il coniglio. Di fatto stiamo solo allargando l’orizzonte di una frontiera già nota e sicura».

 Gli animali Sono geneticame­nte modificati. Ci aspettiamo risposte positive nella lotta al virus

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● Il professor Cesare Galli esperto di clonazione e trapianti tra specie diverse
Chi è ● Il professor Cesare Galli esperto di clonazione e trapianti tra specie diverse

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