Ciclabile in corso Buenos Aires I commercianti sono divisi «Può essere un’opportunità»
Entro l’estate tutto corso Buenos Aires avrà la sua pista ciclabile, e per l’arteria più commerciale della città è un cambiamento epocale. I segni colorati sull’asfalto da ieri iniziano a vedersi sul lato destro, quello che porta verso la periferia. A dicembre sarà completato anche il tratto da piazzale Loreto a Sesto Marelli. La decisione rivoluziona la mobilità, con una serie di provvedimenti collegati: allargamento dei marciapiedi e dei plateatici per gli esercizi pubblici, limite a 30 km/h, riduzione a una sola carreggiata per senso di marcia.
I milanesi si dividono, ma la notizia è la fronda di negozianti favorevoli, più nutrita del previsto. «Il grande commercio organizzato, con visione di lungo periodo, capisce che è un passaggio necessario e opportuno. Molti clienti si muoveranno sempre più su due ruote o a piedi e gli esperimenti internazionali ci dicono che lo shopping non perde, anzi guadagna. È il modo responsabile di promuovere gli acquisti» afferma Luigi Ferrario, presidente di Real Baires che raggruppa i maggiori proprietari (e affittuari) immobiliari, da Galtrucco a Sephora a tanti altri marchi noti. «Abbiamo bisogno di aumentare ancora il passaggio in sicurezza, quindi con tanto spazio a disposizione. Servono anche verde e ricariche per le bici elettriche».
Sulla stessa lunghezza d’onda Luca Finzi, ad che segue le Corti di Bayres, annoso progetto di recupero dell’area di 25 mila metri quadrati che finalmente ha preso piede dopo 15 anni di abbandono e diversi passaggi di mano. Spesa da oltre cento milioni da parte dell’operatore Meyer Bergman per creare grandi vetrine, al posto della galleria con