Corriere della Sera (Milano)

Ciclabile in corso Buenos Aires I commercian­ti sono divisi «Può essere un’opportunit­à»

- Di Elisabetta Andreis

Entro l’estate tutto corso Buenos Aires avrà la sua pista ciclabile, e per l’arteria più commercial­e della città è un cambiament­o epocale. I segni colorati sull’asfalto da ieri iniziano a vedersi sul lato destro, quello che porta verso la periferia. A dicembre sarà completato anche il tratto da piazzale Loreto a Sesto Marelli. La decisione rivoluzion­a la mobilità, con una serie di provvedime­nti collegati: allargamen­to dei marciapied­i e dei plateatici per gli esercizi pubblici, limite a 30 km/h, riduzione a una sola carreggiat­a per senso di marcia.

I milanesi si dividono, ma la notizia è la fronda di negozianti favorevoli, più nutrita del previsto. «Il grande commercio organizzat­o, con visione di lungo periodo, capisce che è un passaggio necessario e opportuno. Molti clienti si muoveranno sempre più su due ruote o a piedi e gli esperiment­i internazio­nali ci dicono che lo shopping non perde, anzi guadagna. È il modo responsabi­le di promuovere gli acquisti» afferma Luigi Ferrario, presidente di Real Baires che raggruppa i maggiori proprietar­i (e affittuari) immobiliar­i, da Galtrucco a Sephora a tanti altri marchi noti. «Abbiamo bisogno di aumentare ancora il passaggio in sicurezza, quindi con tanto spazio a disposizio­ne. Servono anche verde e ricariche per le bici elettriche».

Sulla stessa lunghezza d’onda Luca Finzi, ad che segue le Corti di Bayres, annoso progetto di recupero dell’area di 25 mila metri quadrati che finalmente ha preso piede dopo 15 anni di abbandono e diversi passaggi di mano. Spesa da oltre cento milioni da parte dell’operatore Meyer Bergman per creare grandi vetrine, al posto della galleria con

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