Così si scoprono gli anticorpi
Le procedure attivate nelle strutture private della città Sui primi mille pazienti, uno su quattro si è ammalato La prova sul campo al centro medico Santagostino
Prelievi, tamponi, ecografie. Così si scoprono gli anticorpi al Covid.
La parola d’ordine è prenotazione. Con il via libera della Regione, decine di laboratori privati hanno iniziato a offrire ai cittadini test sierologici a pagamento. Sebbene il Pirellone suggerisca l’uso di questi test su gruppi — come tra i dipendenti di un’azienda, ad esempio — per osservare la diffusione del virus, anche i singoli possono rivolgersi ai privati. Come? Moltissime strutture hanno scelto fin dal principio di regolare i flussi tramite prenotazione online oppure telefonica.
Il Corriere ha seguito a titolo di esempio uno di questi percorsi al Centro Medico Santagostino, tra i primi a lanciarsi nel mercato. Dal sito è possibile prenotare l’orario e l’ambulatorio in cui sottoporsi al test. È necessario pagare in anticipo la prestazione (in questo caso, 35 euro) e compilare alcuni documenti, da portare con sé il giorno dell’esame. Oltre all’informativa sulla privacy e al consenso al test, vengono fornite indicazioni su come leggere il risultato. Se l’esito è positivo o dubbio, il paziente deve sottoporsi anche al tampone, disponibile su prenotazione nella stessa struttura. Il centro suggerisce anche un’ecografia polmonare. Se negativo, è invitato a valutare con il proprio medico di famiglia se ripetere l’esame a distanza di qualche settimana. Il giorno dello screening all’ingresso dell’ambulatorio
Il test un addetto misura la febbre al paziente.
Il secondo passaggio è all’accettazione. Le prenotazioni sono scaglionate così da evitare assembramenti. Il prelievo dura pochi minuti: basta una provetta di sangue che l’infermiera raccoglie, cataloga e dispone accanto agli altri campioni di giornata. Servono circa 72 ore per avere il risultato, visualizzabile online. I positivi, come dispone la delibera regionale, verranno anche segnalati all’Ats e dovranno rimanere in isolamento fino all’esito del tampone.
L’obiettivo dei test sierologici — è bene ricordarlo — è trovare nel sangue dei pazienti gli anticorpi al coronavirus. L’assenza di questi anticorpi non esclude però la possibilità di un’infezione in atto e il rischio di contagiosità.
La delibera che disciplina questi screening è del 12 maggio e in pochi giorni i centri di analisi sono stati sommersi di richieste. Alla Multimedica si viaggia sui 340 prelievi di sangue quotidiani. Sui primi mille pazienti, il 18 per cento è risultato positivo agli anticorpi Igg (infezione passata) e il 5,5 per cento agli Igm (infezione recente). I centri Santagostino nella sola giornata di sabato ne hanno erogati 650. Anche il comune di Cisliano vorrebbe continuare la campagna autonoma di screening lanciata già alcune settimane fa, senza l’ok dell’Azienda di tutela della salute (Ats) di Milano. E di ieri è l’ultimo atto della battaglia tra i due enti: nuova diffida dell’Ats, con il sindaco Luca Durè che ha dovuto rimandare le analisi in calendario per oggi. Nei giorni scorsi Durè ha depositato un esposto in Procura perché l’Ats non ha sottoposto a tampone i cittadini risultati positivi ai test del sangue.