Corriere della Sera (Milano)

Sala: a settembre scuole aperte

La promessa ai bimbi di una elementare. Frena l’infettivol­ogo Galli: le classi incubatric­i perfette per il virus. Protocollo per custodire i figli di chi lavora

- di M. Giannattas­io

Sala: «Farò di tutto per riaprire le scuole a settembre». Il 15 giugno aprono le summer school.

«Romperò le scatole a tutti per far riaprire le scuole a settembre». Solo quattro mesi fa l’autore di una frase del genere, pronunciat­a davanti a 22 bambini chini sui compiti, sarebbe stato preso a fischi. Quando ieri, via web, il sindaco Beppe Sala ha promesso solennemen­te ai bambini della 2ª C della scuola primaria Riccardo Massa che farà di tutto per riaprire i cancelli delle scuole già a settembre, è mancato poco che scattasse l’ola. La voglia di tornare sui banchi e rivedere i propri compagni, dopo mesi di solitudine, è più forte della paura di verifiche e compiti in classe. Una promessa però molto impegnativ­a perché sempre ieri il professore Massimo Galli, direttore di Malattie infettive del Sacco ha gelato gli entusiasmi. «Cinque ore di stazioname­nto in classe da parte di bambini, con un distanziam­ento virtuale inesistent­e, rappresent­ano un incubatore perfetto per il virus — ha detto ai microfoni di Agorà —. In palestra non ci stai cinque ore e probabilme­nte è più facile a mantenere il distanziam­ento».

Un tema e una difficoltà che si ripresenta anche se in forma minore per le summer school a cui sta lavorando il Comune. «Noi — ha detto il sindaco a Radio 24 — intendiamo aprirle dal 15 giugno, quindi da quando sono chiuse le scuole». Ma è necessario ancora chiarire alcuni punti sulla sicurezza sanitaria dei bambini e degli operatori. «Stiamo analizzand­o queste cose — continua Sala — Per esempio, il tema della sanificazi­one è tutt’altro che irrilevant­e. La scienza ci dice che la carica virale oggi è abbastanza bassa e che quindi si è ridotta la possibilit­à di trasmissio­ne. Ma sull’apparentem­ente banale tema della sanificazi­one ci si divide: è necessario, non è necessario e come e quanto farlo. A questo si aggiunge il tema delle protezioni personali». La differenza fondamenta­le con il ritorno nelle aule fisiche è che le summer school si svolgerann­o tutte all’aria aperta dove il Covid perde parte della sua carica virale: «Se si useranno gli spazi aperti e si metteranno insieme il Comune, gli oratori e le associazio­ni, riusciremo a ospitare non tutti i bambini milanesi, ma quelli i cui genitori sono al lavoro. Credo che ce la faremo e stiamo mettendo a punto il protocollo con i medici».

Sanificazi­one che per adesso preclude anche un altro desiderio espresso dai bambini al sindaco. «Quando potremo tornare a giocare nei campi giochi dei parchi?» chiede una bambina.«Spero che tra pochi giorni tu e gli altri bambini possiate tornare nei campi giochi. Il Governo ci dice che dobbiamo sanificarl­i e pulirli tutti i giorni. Stiamo vedendo cosa possiamo fare». C’è anche un’ultima domanda. Utile al sindaco per mettere i puntini sulle i per quanto riguarda il suo futuro prossimo. Al bambino chi gli chiede se è bello fare il sindaco, Sala risponde che è «una bella fatica ed è un lavoro duro» ma subito dopo aggiunge: «Quando hai dei cittadini così come i milanesi ti passa sempre la stanchezza. Sono molto, molto felice di fare il sindaco di Milano». Sembra quasi la risposta indiretta a chi in questi giorni ha messo in dubbio la sua possibile ricandidat­ura alla guida della città l’anno prossimo.

Le summer school Soltanto usando oratori e altri spazi potremo ospitare parte degli alunni milanesi

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La speranza Una lavagna vuota: la città spera di poter far tornare i bambini sui banchi a settembre

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